Scuola, consumatori e studenti contro caro libri: governo lavora a misure

La riapertura delle scuole si avvicina sempre di più e con essa torna a tenere banco il problema dell’aumento dei prezzi dei libri di testo, una spesa che grava su moltissime famiglie. “E’ un tema molto caro al governo e sul quale stiamo lavorando approfonditamente”, ha detto all’AdnKronos Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito.

“Il ministro Valditara ha già incontrato in questi giorni il ministro Giorgetti per discutere dell’introduzione di misure che vadano a sostegno delle famiglie, che si parli di detrazioni, come avviene già in altri Paesi, o di fondi da stanziare per sostenere il diritto all’istruzione”, ha concluso Frassinetti. E a chiedere misure concrete da parte del governo sono proprio gli studenti, che ogni anno cercano di far fronte alla problematica organizzando mercatini dell’usato in tutta Italia. Un piccolo aiuto ma certamente non una risposta sufficiente al problema. “E’ necessario che il governo stanzi dei fondi per risolvere questa situazione”, ha commentato Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi. “Un problema, quello dei rincari, aggravato dal fatto che i testi di riferimento vengono cambiati a seconda della volontà dell’editore. Di fatto – è la denuncia – sono sempre gli stessi volumi con qualche minima aggiunta e modifica, ma gli studenti sono comunque costretti a comprarli ex novo”. Dello stesso parere è Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che si dice pronto a scendere in campo per monitorare la questione: “Abbiamo creato un osservatorio per controllare tutti i libri, soprattutto i dizionari, i vocabolari, le grammatiche: verificheremo se nei testi ci saranno cambi sostanziali rispetto ai volumi precedenti, altrimenti siamo pronti anche a denunciare per truffa”.

Invita alla calma invece Paolo Ambrosini, Presidente di Ali, l’Associazione Librai Italiani Confcommercio. “Se andiamo a vedere i dati sull’andamento inflattivo e lo paragoniamo all’aumento dei prezzi dei libri di testo non c’è corrispondenza: l’inflazione è al 6-7%, i libri sono aumentati del 3 massimo 4%, praticamente la metà. Il problema c’è, ma non bisogna alimentare polemiche sterili: il rischio più grande è quello di togliere ai nostri figli la possibilità di studiare”, ha concluso il presidente di Ali.

 

(Adnkronos)