(Adnkronos) –
Jannik Sinner positivo a un test antidoping ma innocente secondo l’inchiesta. C’è però chi considera colpevole il numero 1 del tennis mondiale e invoca la squalifica. Spicca la voce del tennista australiano Nick Kyrgios, che prende una posizione netta su X. “È ridicolo, sia che si tratti di una assunzione accidentale o pianificata. Vieni testato due volte e risulti positivo a una sostanza proibita (uno steroide). Dovresti restare fermo 2 anni. La tua prestazione è stata migliorata” dalla sostanza. “Una crema per massaggi. Sì, bello…”, scrive contestando la versione ufficiale.
Il post di Kyrgios è la miccia che innesca un dibattito rovente tra chi accusa Sinner e chi lo assolve in toto. Kyrgios risponde a chi fa notare che, in caso di squalifica, Sinner rientrerebbe comunque prima dell’australiano, fermo da tempo per problemi fisici: “Io almeno sono pulito”.
Kyrgios non è l’unico tennista a storcere il naso davanti alla vicenda. “Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate. Regole diverse per giocatori diversi”, twitta il canadese Denis Shapovalov.
Anche Lucas Pouille, tennista francese, semifinalista degli Australian Open nel 2019, commenta il caso. “Bisogna forse smettere di farci trattare da coglionii?”, scrive su X. Rispondendo a Denis Shapovalov, poi, chiede anche: “E che dire dei giocatori che sono stati squalificati solo per aver saltato 3 controlli e non sono mai stati testati positivi?”.