Spazio, Telespazio amplia il perimetro di Galileo al Fucino

Nonostante i suoi 60 anni suonati Telespazio guarda al futuro con ‘occhi giovani’ e allarga al Fucino il perimetro del Centro di Controllo di Galileo (Gcc), il secondo centro in Europa che gestisce la costellazione satellitare e la missione del programma del sistema di navigazione e localizzazione satellitare europeo. La joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%) ha tagliato il nastro oggi di un nuovo edificio al Centro Spaziale del Fucino ampliando così il Centro in Italia già operativo dal 2010. L’allargamento del Centro italiano di Galileo – l’altro è basato a Monaco di Baviera – è stato determinato dall’evoluzione del programma che ha ampliato lo sviluppo delle attività del Centro di Controllo del Fucino rendendo necessaria la realizzazione di nuove sale controllo e nuove aree operative.  

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a nuova configurazione già operativa del Gcc italiano può disporre oggi di 30 sale controllo e 40 sale apparati. A pieno regime le attività saranno operate da circa 200 tecnici e la nuova infrastruttura, realizzata in 12 mesi da Telespazio, si sviluppa su una superfice di circa 1400 metri quadrati portando il Centro di Controllo Galileo ad occupare un’area complessiva di 6000 metri quadri. A fare gli onori di casa alla cerimonia al Fucino é stato il Coordinatore delle Attività Spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, che ha accolto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il direttore esecutivo dell’European Union Agency for the Space Programme (Euspa), Rodrigo da Costa, e l’amministratore delegato di Spaceopal, Marco Folino. Al taglio del nastro ha partecipato anche il senior leader della politica italiana Gianni Letta, avezzano di nascita e Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi presieduti da Silvio Berlusconi.
 

Il Gcc italiano opera in parallelo con il Centro di Controllo realizzato in Germania dalla Dlr-Gfr, società dell’Agenzia spaziale tedesca, a Oberpfaffenhofen, nei pressi di Monaco di Baviera. Il Fucino gestisce la costellazione satellitare e la missione del programma Galileo e il Centro italiano, inoltre, è responsabile delle operazioni di sicurezza dell’intero sistema curandone le attività necessarie a garantire l’integrità, la confidenzialità e l’autenticità del segnale di navigazione e posizionamento. Entrambi i centri sono gestiti da Spaceopal, la società paritetica di Telespazio e Dlr/Gfr), per conto di Euspa che é il braccio operativo dell’Ue e Agenzia dell’Unione Europea per il programma spaziale nata all’inizi del 2021. Spaceopal, sempre per conto di Euspa, é responsabile delle operazioni, della logistica integrata dell’intero sistema Galileo, della gestione della rete globale di comunicazione, della sicurezza informatica del sistema e, dal prossimo lancio di satelliti Galileo – in programma nelle prossime settimane – gestirà anche le operazioni Leop (Launch and Early Orbit Phase) per la messa in orbita dei satelliti Galileo.  

In questo contesto, il colosso spaziale italiano Leonardo è un partner chiave di Galileo fornendo un contributo determinante ai segmenti terrestre e spaziale del programma, attraverso le joint venture Telespazio e Thales Alenia Space, e realizzando gli orologi atomici all’idrogeno per tutti i satelliti di prima e seconda generazione. Galileo è il sistema di navigazione satellitare dell’Unione Europea, interamente finanziato e di proprietà della stessa Ue, e figlio di una partnership europea. Galileo è gestito dalla Commissione Europea, con Euspa in qualità di responsabile della gestione dello sfruttamento del servizio, mentre l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) opera come autorità di progettazione del sistema.
 

Galileo è la più grande iniziativa infrastrutturale dell’Ue e ha l’obiettivo di ampliare l’autonomia strategica
e la sovranità dei cittadini dell’Unione europea e degli Stati membri. Il sistema Galileo è costituito da un segmento spaziale, composto attualmente da 26 satelliti – a cui si stanno per aggiungere ulteriori due satelliti – e da una infrastruttura di terra costituita dai due Centri di Controllo del Fucino realizzato e gestito da Telespazio e di Oberpfaffenhofen (Monaco di Baviera) realizzato da Dlr Gfr, azienda dell’agenzia spaziale tedesca Dlr, da un Centro Servizi a Madrid e da una rete globale di comunicazione gestita da Telespazio e infine da una serie di siti remoti distribuiti in tutto il mondo. L’Italia ha un ruolo di primo piano fin dall’inizio del programma, sia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana che tramite il coinvolgimento dell’industria nazionale e in particolare del Gruppo Leonardo.
 

(di Andreana d’Aquino)  

(Adnkronos)