(Adnkronos) – “La firma da parte dei primi otto Stati, insieme a due organizzazioni internazionali – Ocse e Cio – della Partnership Platform rappresenta un risultato di grande rilevanza. Un successo italiano: trampolino di lancio per riaffermare il ruolo centrale dei territori, dalle Regioni ai Comuni, nei processi di sviluppo sostenibile verso gli obiettivi dell’Agenda 2030. Ma, sicuramente, ricorderò questa missione per l’emozione provata nell’incontrare i miei connazionali per la celebrazione dei 70 anni dell’adesione dell’Italia all’ONU nonché per il 50 anni della fondazione della National Italian American Foundation”. Lo scrive il presidente dell’Asi, Claudio Barbaro, sui suoi social.
“E’ stato un momento toccante. Inaspettato. Mio nonno emigrò qui nel 1920. Non abbiamo mai saputo con certezza come sia morto, né dove sia stato sepolto. È qualcosa che mi ha accompagnato da sempre, che ho vissuto grazie ai racconti della mia famiglia. Agli invitati della National Italian American Foundation, ho anche raccontato di un amico, di un caro amico che qui in America è stato un simbolo per tanti italiani, Nino Benvenuti. Il 17 aprile del 1967 vinse a NY contro Emile Griffith. Al Madison Square Garden. Si trattò di un match epico accompagnato dalla presenza di ventimila connazionali sugli spalti. Con mio padre, come milioni di altri italiani, seguivamo l’incontro, di notte, dalla radio e dalle parole di Paolo Valenti. Con Nino siamo poi diventati amici condividendo percorsi importanti. Ricordava spesso quel match con grande emozione e sapeva di essere stato protagonista anche del riscatto di tanti italiani. Di questo ne era orgoglioso. Torniamo a Roma, con un carico di emozioni forti”.