Gli Sport equestri come risorsa del Paese. E’ stato questo il tema principale della conferenza ‘L’Impatto degli sport equestri nel sistema economico italiano’, tenutasi alla Luiss Business School (Villa Blanc) di Roma, nel corso della quale è stata presentata la ricerca ‘Il Cavallo Vincente’, lo studio realizzato in collaborazione tra la Fise (Federazione Italiana Sport Equestri) e la Luiss Business School. Tanti gli ospiti illustri intervenuti, tra cui il Presidente del Coni Giovanni Malagò ed il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport Valentina Vezzali.
Nel corso della tavola rotonda è stato sottolineato come, con lo sviluppo di nuove tecniche e nuove tecnologie, si stia assistendo ad una progressiva sofisticazione del mercato sportivo, che quindi si tramuta in un vero e proprio mondo di opportunità lavorative ed economiche per il futuro, andando ad incidere anche e soprattutto sul Pil del Paese. La lettura dei dati relativi alla crescita del settore sportivo, sottolinea come gli Sport Equestri si rivelino una risorsa del Paese, con ricadute che variano da 2,3 a 3,0 miliardi di euro sul Pil. Cresce anche l’impatto sull’occupazione, grazie al consistente aumento dei 170.000 tesserati Fise al 30 settembre 2021, con un’incidenza di +53% rispetto ai dati 2020 e parallelamente cresce tutto l’indotto di settore.
Analizzando il momento che gli sport stanno attraversando, Marco Di Paola, presidente Fise, ha commentato: “Il cambiamento d’epoca che la nostra società sta vivendo, evidenzia quanto lo sport non sia più solamente il raggiungimento di un primato olimpico o internazionale, ma un vero e proprio percorso formativo per tante giovani generazioni e un momento dedicato al benessere psico-fisico di tanti adulti, che influenza fortemente gli stili di vita della società contemporanea. Tutte le famiglie vogliono fare attività fisica e dedicano una parte del proprio budget annuale allo sport. La missione delle Federazioni, che è quella di ottenere il maggior numero di medaglie e primati sportivi, viene implementata dall’impegno di intercettare e soddisfare una nuova utenza, che vede nello sport una parte integrante del proprio stile di vita”.
Nel suo intervento Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha aggiunto: “Gli stakeholders che si affacciavano al mondo sportivo in Italia, finora, si sono relazionati solamente con la federazione calcistica, del volley, del basket o del tennis. Oggi, invece, la Fise si è proposta in questo settore con un progetto importante dal punto di vista economico. Voglio fare un plauso alla Fise che -grazie alla professionalità e alla lungimiranza del Presidente Di Paola- è riuscita ad imporsi a livelli molto alti con eventi di tutto rispetto come Piazza di Siena o i Mondiali ai Pratoni del Vivaro, creandosi un’immagine nuova e forte. Per fare ciò, però, è importante perseguire diverse strade: creare emulazione e, soprattutto, avere una vocazione imprenditoriale. Aver dimostrato -ha concluso Malagò- che la Fise è strettamente collegata alla creazione di un indotto derivante dallo sport italiano che produce 1,7 miliardi di euro, significa aver dimostrato cosa può diventare la Fise del domani”.
Per Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, ha sottolineato come “questo studio, elaborato da Fise e Luiss, ci apre porte importanti per dare ancora più valore al settore sportivo italiano. Lo sport, da sempre, porta al gioco, creando integrazione e aiutando a superare gli individualismi. In Italia, quindi, promuovere lo sport diventa un fattore culturale, andando a giocare una partita importante anche per le pari opportunità. Nel nostro Paese, del resto, i numeri parlano da soli. Le discipline sportive rappresentano la sesta industria del Paese, con 100mila addetti ai lavori e 35mila imprese attive, per una produzione che genera oltre 14 miliardi di euro, senza considerare l’indotto. Numeri importanti, che vedono l’Italia come secondo Paese europeo per la produzione di valore dalle imprese sportive, il che porta ad un Pil del settore che sfiora il 3%”.
Presentando lo studio ‘Il Cavallo Vincente’, Matteo Giuliano Caroli (Associate Dean for Internationalization della Luiss Business School e autore della ricerca insieme al Prof. Alessandro Serra) ha dichiarato: “Lo sviluppo di questa analisi ci ha permesso di entrare in un mondo articolato e ricco di passione, quale quello dell’equitazione. Insieme al prof. Alessandro Sarra abbiamo studiato l’impatto economico a livello nazionale del sistema degli sport equestri. Esso coinvolge un insieme di settori molto variegato, con l’influenza sull’economia italiana che risulta molto più ampia di quanto si potrebbe pensare. Oltre all’indotto diretto e indiretto, infatti, andrebbero valorizzati gli effetti socio-culturali, educativi e di benessere. Con questa ricerca abbiamo voluto restituire una fotografia del settore che, per la prima volta, tiene conto di dati quantitativi e che permette una più lucida valutazione del suo ruolo per l’economia del Paese”.
Fabio Schiavolin, Ad Snaitech e presidente del Comitato Organizzatore Milano Jumping Cup e al vertice della squadra organizzativa dell’Europeo 2023, ha invece posto l’accento sulla relazione tra sport e settore dell’intrattenimento: ”L’assegnazione dell’Europeo 2023 a Snaitech e all’Ippodromo Snai San Siro è un riconoscimento per la Milano Jumping Cup, oltre a rappresentare una spinta ulteriore al progetto che, non a caso, abbiamo definito “il teatro del cavallo”. L’idea infatti è quella di offrire al pubblico uno spettacolo unico, costruito sull’integrazione di sport ippici e sport equestri”.
“Sento di dare un messaggio chiaro: lo sport ha due ruoli fondamentali, lo sport di base che spesso si sostituisce alle mancanze istituzionali, e i grandi eventi, sui quali l’opinione pubblica nel recente passato è stata convinta che fossero sbagliati. Noi vogliamo tornare a investire sui grandi eventi -ha aggiunto Alessandro Onorato, Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport per il Comune di Roma, mentre Diego Nepi Molineris, Direttore Generale Sport e Salute Spa, ha sottolineato che “dal 2017 a oggi i passi che ha fatto la Federazione Italiana Sport Equestri mi fanno pensare che il modello sviluppato è sicuramente vincente sotto tanti aspetti: sviluppo e promozione di uno sport, gestione sana della federazione e investimenti sulla base. Stiamo affrontando il cammino pensando a un piano quinquennale che possa portare a una crescita costante di questo mondo”.
“Sport e Periferie, oltre al Pnrr, puntano a investire sull’impiantistica sportiva -ha aggiunto il dg di Sport e Salute-. Non può esserci agonismo e alto livello senza una base forte. La prossimità, il territorio, la facilità di accesso ai bandi e ai processi devono essere il punto di partenza per un nuovo sviluppo dello sport italiano”. Hanno preso parte all’evento anche Simone Perillo (Segretario Generale Fise), Ettore Artioli (Consigliere Federale e Presidente Centro Studi Fise), Alessandro Sarra (Docente Luiss Guido Carli), Anna Gatti (Consigliere Intesa San Paolo), Roberto Tavani (Presidenza Regione Lazio Delega allo Sport), e Giovanni Mantovani (Direttore Generale VeronaFiere Spa).