Super Green pass e stretta sui non vaccinati, misure in arrivo

Super Green pass in Italia, misure in arrivo. Obiettivo contrastare la quarta ondata Covid che spaventa l’Europa per i numeri dei contagi ovunque in aumento. Ieri nel nostro Paese sono stati registrati 10.047 nuovi casi di coronavirus e altri 83 morti, secondo i dati del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. In crescita il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva. 

La stretta per i no vax sembra ormai inevitabile: il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza, in cabina di regia prima e in Cdm poi, dovranno decidere quanto sarà incisiva. “Una rimodulazione del Green pass come durata e come tipo” di certificato “è verosimile. Sicuramente non viene toccato il lavoro”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a DiMartedì ed escludendo che la svolta riguardi l’accesso ai posti di lavoro: in questo quadro, il tampone negativo dovrebbe continuare ad essere sufficiente. Sul tavolo misure che riguardano l’accesso a bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri e musei. E decidere se farle valere, nel caso, anche in zona bianca, come chiesto da alcuni governatori nel confronto con l’esecutivo. O se, al contrario, individuare settori off limits per i non vaccinati in zona gialla, arancione e rossa.  

“Il confronto con le Regioni mi ha molto colpito. A differenza di altre volte, nelle quali magari sono emerse sensibilità differenti sul tema della pandemia, questa volta mi ha sorpreso il fatto che sostanzialmente tutti i governatori, con pochissime eccezioni, hanno avuto una posizione molto netta e condivisa nel chiedere al governo il cosiddetto super Green pass” ha detto ieri la ministra delle Regioni Maria Stella Gelmini a ‘Porta a Porta’. 

GREEN PASS UNDER 12 – Un giro di vite, quello con cui a breve potranno trovarsi a fare i conti i no vax, che non dovrebbe comunque applicarsi ai treni ad alta velocità e agli aerei: per spostarsi sarà sufficiente un tampone. La durata del ‘responso’ negativo potrebbe inoltre scendere da 72 a 48 ore per il molecolare e da 48 a 24 per l’antigenico. Altro nodo sul tavolo, e che farà sicuramente discutere, è quello del Green pass per gli under 12, oggi già sul tavolo del governo. In settimana, o comunque entro fine mese, arriverà il parere favorevole dell’Ema sui vaccini per i più piccoli che verrà, a stretto giro, recepito dall’Aifa. Nella Lega il leitmotiv è no al Green pass per gli under 12, mentre Palazzo Chigi sembra orientato ad ampliare il più possibile le fasce d’età per il passaporto vaccinale. 

TERZA DOSE DOPO 5 MESI – E’ stato intanto registrato un nuovo record per la terza dose del vaccino anti Covid. “Ieri (lunedì, ndr) abbiamo fatto un nuovo record di terze dosi, oltre 164mila, e quindi speriamo che le cose proseguano in questo modo” ha detto il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, generale Francesco Paolo Figliuolo. Da oggi mercoledì 24 novembre è possibile effettuare la terza dose di vaccino a 5 mesi dal primo ciclo. La circolare del ministero della Salute stabilisce infatti che “l’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose “booster” (di richiamo) con vaccino a m-Rna, alle categorie per le quali è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con una unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati per la stessa (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna), è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”. “Si coglie infine l’occasione per ribadire quanto già comunicato circa la possibilità, nell’ambito della medesima seduta vaccinale, di cosomministrare un vaccino a m-RNA anti-Sars CoV-2/Covid-19 (sia in caso di ciclo primario che di richiamo) e un vaccino antinfluenzale, nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale”. 

TERAPIE INTENSIVE – L’ultimo aggiornamento dei dati del monitoraggio dell’Agenas evidenzia che sono 8 le Regioni dove cresce l’occupazione dei posti letto in area medica e 6 quelle dove aumentano i pazienti in terapia intensiva. Per quanto riguarda i posti letto in area medica l’aumento riguarda Calabria (al 7%), Marche (al 10%), Puglia (al 4%), Piemonte (al 5%), Toscana (all’8%), Umbria (al 7%), Sardegna (al 6%) e Bolzano (al 9%). Il Friuli Venezia Giulia ha livelli oltre soglia, pari al 15% per le rianimazioni e al 17% per le aree mediche, ma entrambi questi dati sono stabili da alcuni giorni: il primo dal 20 novembre, il secondo dal 21 novembre. 

In altre 6 aumenta la percentuale di pazienti ricoverati nelle terapie intensive: Basilicata (al 2%), Lombardia (all’11%), Veneto (al 6%), Piemonte (al 6%), Sicilia (al 10%) e Trento (al 10%). Per quanto riguarda i dati a livello nazionale, secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, i pazienti Covid occupano il 6% delle terapie intensive e l’8% dei posti in reparto. Questi valori sono entrambi sotto la soglia limite, rispettivamente al 10% e 15%. 

(Adnkronos)