La Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Ue per la mancata condivisione delle informazioni necessarie a combattere il terrorismo e la criminalità internazionale. Malgrado le “ripetute richieste” da parte della Commissione, a tutt’oggi Roma “non permette agli Stati membri di accedere ai dati relativi al Dna, alle impronte digitali e all’immatricolazione dei veicoli”.
Per la Commissione le regole sulla condivisione delle informazioni tra Stati membri, stabilite dalla cosiddetta decisione di Pruem, sono uno “strumento chiave” per combattere il “terrorismo e la criminalità internazionale”. La procedura d’infrazione era in corso da anni: il parere motivato risale al 2017.