(Adnkronos) –
TikTok ha fatto causa al governo degli Stati Uniti per fermare la legge che impone alla proprietà cinese del social media di vendere per non dover incorrere alla messa al bando. Nel ricorso, presentato oggi alla Corte d’appello del circuito di D.C., si afferma che la legge, il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, costituisce una “violazione senza precedenti” del primo emendamento della Costituzione che garantisce la libertà di espressione.
“Per la prima volta nella storia, il Congresso ha adottato una legge che assoggetta una singola, individuata piattaforma di espressione ad un divieto permanente e nazionale”, si legge nel ricorso di TikTok, in cui si ricorda che l’eventuale entrata in vigore del bando “impedirebbe ad ogni americano di partecipare ad una comunità online unica, con oltre un miliardo di utenti nel mondo”.
Nel ricorso vengono smontate anche le motivazioni di sicurezza nazionale, affermando che il Congresso non ha offerto nessuna prova che TikTok, di proprietà della cinese ByteDance, costituisca un pericolo per la sicurezza dei dati o la diffusione di propaganda straniera.
La legge, firmata da Biden il 24 aprile, dà a ByteDance nove mesi di tempo per vendere, con la possibilità che il presidente decida per un’estensione di tre mesi. Ma ora la presentazione del ricorso blocca lo scorrere della ‘clessidra’ e quindi potrebbero passare anni prima che effettivamente possa entrare in vigore un eventuale bando.