Tredicesima 2023, quando viene pagata: calcolo e aumenti

Dicembre è il mese della tredicesima, ma quando viene pagata? Per il 2023, come succede in realtà sempre, non c’è una data fissa per il pagamento. La tredicesima è una mensilità aggiuntiva che spetta a lavoratori – dipendenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato sia quelli assunti con contratto a tempo indeterminato – e pensionati: 35 milioni quest’anno secondo la Cgia. Per i titolari di pensioni basse, che non superano determinati limiti di reddito, c’è anche il cosiddetto ‘bonus tredicesima’, una somma aggiuntiva pari a 154,94 euro riconosciuta dall’Inps in aggiunta all’importo della tredicesima ordinaria.

La tredicesima viene erogata dai datori di lavoro, o dall’Inps nel caso dei pensionati, nel corso del mese di dicembre. I primi a riceverla saranno i pensionati: sarà erogata sul cedolino della pensione, insieme alla mensilità di dicembre, il 1° giorno del mese. Stessa data sia per chi riceve gli assegni tramite Poste Italiane sia per chi si affida alle banche.

Discorso diverso, invece, per i dipendenti pubblici, per i quali le date sono stabilite per legge: il 14 dicembre per gli insegnanti delle scuole materne ed elementari; il 15 dicembre per il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa; il 16 dicembre per il personale insegnante supplente temporaneo e per gli altri dipendenti pubblici. Per il 2023, dato che il 16 cade di sabato, il pagamento sarà anticipato a venerdì 15.

Per i dipendenti privati, infine, non c’è una data fissa. In linea di principio, la tredicesima dovrebbe entrare nella disponibilità del lavoratore prima del Natale, ma il giorno dell’erogazione può variare.

Nei portafogli dei 35 milioni di italiani che riceveranno nel 2023 la tredicesima finiranno 40,7 miliardi di euro. A ‘festeggiare’ sarà anche il fisco che, attraverso la ritenuta dell’Irpef, incasserà ben 13,2 miliardi di euro. Pertanto, alle imprese/società pubbliche/private e all’Inps la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 53,9 miliardi di eurosecondo l’Ufficio studi della Cgia.

Rispetto all’anno scorso, il volume economico complessivo delle tredicesime che verrà erogato nelle prossime settimane agli italiani è incrementato di 7 miliardi. Quali sono le ragioni? Innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti presenti nel Paese è aumentato di quasi 400mila unità; dopodiché, va ricordato che anche il monte salari è cresciuto rispetto all’anno scorso e questo è riconducibile, in larga misura, al fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, infatti, l’incremento è stato del 5 per cento. Inoltre il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni lorde annue inferiori a 35mila euro introdotto dal governo Draghi e confermato anche per l’anno prossimo dall’esecutivo guidato dalla Meloni, ha un effetto limitato sulle tredicesime, nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro, elevato a 3 punti percentuali se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Infine, dei 35 milioni di percettori della tredicesima, 16,1 milioni sono pensionati e 18,9 milioni sono lavoratori dipendenti.

L’importo della tredicesima mensilità non è uguale a quello dello stipendio mensile. Il calcolo viene effettuato sulla base della retribuzione lorda in busta paga, parametrando l’importo ai mesi lavorati nell’anno. Sulla gratifica natalizia non ci sono le detrazioni per lavoro dipendente o quelle per i carichi di famiglia, pertanto la mensilità aggiuntiva risulterà più tassata rispetto allo stipendio mensile. La tredicesima mensilità corrisponde quindi a un dodicesimo della retribuzione annua corrisposta al lavoratore. La formula per il calcolo è la seguente: retribuzione lorda mensile x numero di mesi lavorati / 12. A tale importo, poi, dovranno essere sottratte ritenute fiscali e previdenziali.

(Adnkronos)