(Adnkronos) – “Dall’esperienza dei paesi che hanno vissuto la guerra sappiamo che il numero dei turisti aumenta. Sono sicura che molte persone vorranno visitare i luoghi che sono diventati simbolo della distruzione causata dalla occupazione russa: Irpin, Bucha, l’isola dei Serpenti, Chornobaivka”. Così all’Adnkronos Mariana Oleksiv, capo dell’Agenzia statale per il turismo dell’Ucraina, che guardando al quadro complessivo del comparto afferma: “Ad oggi sappiamo che nei primi quattro mesi del 2022 nel budget statale è stato versato un 18% di tasse in meno provenienti dal comparto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È questa è solo la punta dell’iceberg, perché di solito la stagione turistica in Ucraina inizia a giugno e dura fino all’ottobre. Il periodo delle maggiori perdite economiche arriva adesso”.
“L’ufficio del presidente sta elaborando il piano di ricostruzione del paese per i prossimi 10 anni. Nel piano sono inclusi i rami principali dell’economia e del turismo. Abbiamo creato un gruppo di lavoro che si occupa di elaborare la definizione delle direzioni principali di ripristino del settore. Stiamo pianificando – precisa – come e cosa ci sarà da introdurre nel paese quando la guerra sarà finita. In quali luoghi creare i memorial e i percorsi di cordoglio, dove raccogliere i mezzi militari distrutti lasciati dai rashisti, come creare un promemoria di cosa accade al nemico, quando noi difendiamo la nostra terra”.
“Per noi è importante – prosegue – creare già adesso questi percorsi affinché gli ucraini e gli stranieri, che nel frattempo visiteranno l’Ucraina anche per ragioni di lavoro, possano capire cosa è accaduto e possano raccontare in seguito la nostra lotta e vittoria ai propri figli e nipoti. Il compito dell’agenzia statale del turismo insieme agli esperti, agli storici, filosofi e architetti è una cultura in proposito”.
Il capo dell’Agenzia statale per il turismo traccia dunque un quadro generale sulla attuale stagione turistica estiva in corso in Ucraina. “Quest’anno la situazione non è semplice. Una parte dell’infrastruttura turistica e ricreativa è occupata, una parte è distrutta. Alcuni hotel sono completamente stati rasi al suolo, altri danneggiati. Stiamo registrando le perdite per poter valutare i danni e programmare la ricostruzione. Stando ai dati preliminari del ministero dell’infrastruttura dell’ucraina, ad oggi nel paese sono danneggiati 24 mila km di strade, 306 ponti, 6 mila km di strade ferroviarie, 11 aeroporti. Sono stati colpiti anche tour operator e agenti di turismo costretti a causa della guerra a sospendere la propria attività per qualche mese”.
Praticamente nullo il turismo straniero: “Possiamo dire che ad oggi la richiesta è davvero esigua. Ci sono giornalisti, volontari, rappresentanti delle organizzazioni internazionali che ora lavorano in Ucraina. I nostri tour operator forniscono loro una serie di servizi per entrare nel paese e trovare un alloggio. Ma questa è una goccia nel mare rispetto ai volumi che loro avevano l’anno scorso”. D’altronde località attrattive come “Askania Nova, le sabbie di Oleshky, Dzharylhach, i laghi rosa, le colline di Stanislav da sempre amatissime, oggi sono irraggiungibili per gli ucraini a causa dell’occupazione russa”. Più rosea la situazione sul fronte turismo interno: “Inizia man mano a riprendersi – rileva Oleksiv – L’attività dei tour operator specializzati sui viaggi in Ucraina hanno ripreso il 20-50% di attività rispetto all’anno scorso. Alcuni hanno appena iniziato a lavorare, altri – conclude – già dal mese di maggio”.
(di Roberta Lanzara)