Ucraina e Nato, vertice a Bruxelles per invio soldati europei

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L’Ucraina e gli alleati pensano al dopoguerra. Il conflitto con la Russia di Vladimir Putin va avanti da oltre 1000 giorni: il quadro cambierà a gennaio, con l’insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti. Il prossimo inquilino della Casa Bianca ha detto e ribadito che intende favorire un’intesa tra Kiev e Mosca. Tra le righe, ma nemmeno troppo, ha fatto capire che il sostegno militare americano all’Ucraina è destinato a ridursi. 

L’anima europea della Nato, quindi, deve prepararsi ad un nuovo scenario. I leader europei hanno in programma un incontro mercoledì sera a Bruxelles con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato Mark Rutte per discutere dei piani di pace e del possibile invio di forze di peacekeeping in Ucraina. 

E’ il quadro delineato da Politico, che cita le informazioni fornite da cinque fonti e riprende l’indiscrezione della Polish Press Agency. L’invio di soldati europei è un tema sul tavolo da giorni. L’incontro serve a preparare una strategia comune in vista dell’arrivo di Trump che, a quanto trapela, ha già dato il suo ok ad una condizione: in Ucraina non metteranno piede soldati americani. 

 

Oltre a Rutte e Zelensky, mercoledì all’incontro dovrebbero partecipare il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Incerte ancora, secondo Politico, le presenze della premier italiana Giorgia Meloni e del primo ministro britannico Keir Starmer. 

La costruzione di un binario negoziale convive con la guerra sul campo. La Russia continua a spingere nel Donetsk, l’Ucraina resiste: conquistare terreno o mantenere posizioni diventa fondamentale in vista delle trattative.  

 

Zelensky cerca soluzioni per evitare che il fronte ceda e sostituisce il comandante responsabile delle truppe operative intorno alle città di Pokrovsk e Kurakhove, nel Donetsk, Oleksander Lutsenko. L’avvicendamento avviene dopo che le forze sotto il suo comando hanno subito una serie di sconfitte sul terreno. Il posto di Lutsenko verrà preso da Oleksander Tarnavski, la cui nomina deve ancora essere ufficializzata. 

La città di Kurakhove è stata parzialmente occupata dalle forze russe ed è sul punto di cadere, mentre dure critiche sono state mosse alla leadership militare per quella che è stata definita una non adeguata difesa a Pokrovsk, tale da rischiare l’accerchiamento della città e una futura avanzata delle truppe russe in direzione della regione di Dnipropetrovsk. 

 

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