Ucraina, Kiev aiutò Pechino a riarmarsi ma la Cina ha poi scelto Russia

(Adnkronos) –
L’Ucraina ha aiutato la Cina a modernizzare il suo esercito, vendendo a Pechino la sua prima portaerei, tecnologie per i radar anti missile e motori d’avanguardia per jet dell’aviazione. Inoltre è uno fornitore chiave di mais e olio di girasole. Lo scrive oggi il Washington Post, aggiungendo che in Ucraina vi è una certa delusione per il fatto che questi legami non abbiano portato a un maggior sostegno cinese di fronte all’invasione militare russa. 

Dopo la repressione di piazza Tienanmen nel 1989, Pechino non ha più potuto comprare armi in occidente. Con il crollo dell’Urss nel 1991, la Cina ha però trovato una sponda in Ucraina per comprare tecnologie militari che la Russia non voleva vendergli per motivi di competitività. Per Kiev si tratta di un mercato promettente e un modo per controbilanciare l’influenza russa. 

Se non fosse per gli ucraini, “la Cina non avrebbe una sola portaerei in servizio”, afferma Sarakh Kirchberger, capo del Center for Asia-Pacific Strategy and Security dell’università tedesca di Kiel. “La Russia è di gran lunga il maggior fornitore di armi della Cina. Dove l’Ucraina ha veramente aiutato la Cina è stata nel campo dei motori dei jet, così come in alcuni motori di nave e per i missili aria-aria”, aggiunge Taylor Fravel del Massachusetts Institute of Technology. Inoltre Kiev ha fornito un sistema antimissile per la protezione dei Giochi olimpici di Pechino nel 2008, con un sistema radar utilizzato poi anche dalla marina cinese. 

La partnership strategica fra Ucraina e Cina si è però raffreddata nel 2014, quando Kiev ha dato priorità a cercare di entrare nella Nato come conseguenza dell’invasione russa della Crimea. Per questo Kiev ha impedito nel 2017 la vendita alla Cina della compagnia aerospaziale ucraina Motor Sich, una delle industrie più avanzate per i motori di aerei militari. Tuttavia ancora nel 2015, il quotidiano ufficiale cinese Global Times scriveva che la Cina era il maggior acquirente dell’industria militare ucraina. 

L’estensione della cooperazione militare fra Ucraina e Cina non è completamente nota e non tutti gli affari sono chiari. La portaerei Variayg sarebbe stata venduta nel 1998, ancora incompleta, per farne un hotel galleggiante con casinò, ma poi finì ai militari. E nel 2005 la giustizia ucraina ha aperto un’inchiesta sulla vendita di una mezza dozzina di missili da crociera a Pechino. Al di là della cooperazione militare, che si è raffreddata, l’Ucraina partecipa al programma della Via della Seta e ha ricevuto vaccini cinesi contro il Covid. 

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