Ucraina, report social sugli italiani e la guerra: “Cresce sentiment negativo su fornitura armi”

(Adnkronos) – In aumento in rete il sentiment negativo sulle forniture di armi in Ucraina. E’ quanto emerge da una ricerca di SocialData che, in esclusiva per l’Adnkronos, ha analizzato le conversazioni in rete sulla guerra nel 2023. Nel focus eseguito relativamente alle forniture di armi all’Ucraina, si registra una netta diminuzione dell’interesse, ma al contempo un aumento del sentiment negativo (LEGGI). 

Le menzioni e le interazioni sul tema, da gennaio ad oggi, hanno fatto registrare rispettivamente il -69% e il -66%, mentre il sentiment negativo nelle conversazioni è cresciuto dal 72% di gennaio al 77% odierno. 

Le conversazioni in rete sulla guerra in Ucraina fanno segnare un minore coinvolgimento degli utenti, ma al tempo stesso aumenta il timore che la situazione evolva in un conflitto nucleare, stando alla ricerca dalla quale emerge un sentiment sul conflitto fortemente negativo (68%).  

Dal primo gennaio ad oggi sul tema si sono registrate 1,65 milioni di mentions, che hanno prodotto oltre 144 milioni di interazioni. Numeri importanti, che fanno però registrare un trend progressivamente in discesa nel corso dell’anno. Si è passati infatti dal picco di 252K mentions di febbraio, alle 144K di settembre. Stesso andamento anche per le interazioni: dopo le 24,6M di febbraio, a settembre se ne sono registrate appena 12,8M. Le conversazioni sul tema sottolineano la preoccupazione con la quale gli utenti affrontano la questione. Il mood generale vede prevalere una sorta di stanchezza verso il conflitto, ma anche il timore che tutto possa evolvere in una guerra nucleare.  

“I dati di questa ricerca mettono in evidenza un paradosso interessante: mentre il coinvolgimento degli utenti nelle conversazioni sulla guerra in Ucraina sembra essere diminuito nel corso dell’anno, il persistere del conflitto ha alimentato una crescente preoccupazione tra gli utenti – spiega Luca Ferlaino, partner di SocialData – Questo suggerisce che, nonostante la fatica e l’usura del conflitto, la consapevolezza del potenziale esplosivo della situazione rimane alta. Si può interpretare come una sorta di richiamo alla classe politica a non dimenticare le sfide geopolitiche in corso e a cercare soluzioni diplomatiche per evitare scenari catastrofici”. 

È il pericolo di un conflitto nucleare (29,9%) il tema più dibattuto dagli utenti nei commenti alle pubblicazioni web e social. Altre conversazioni si concentrano sulla geopolitica (19,2%), i leader (11,2%), la fornitura di armi (7,1%), la posizione italiana (5,9%) e l’economia (3,7%). Relativamente a quest’ultimo tema, si ritrovano, tra i commenti degli utenti, riferimenti vari all’aumento del costo delle materie prime. 

Cresce in rete il sentiment negativo nei confronti del presidente ucraino. SocialData ha osservato l’andamento del sentiment nei confronti dei due principali protagonisti del conflitto: Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Nelle conversazioni che li citano prevale un utilizzo di termini negativi, ma emergono sostanziali differenze nel sentiment trend.  

Mentre quello relativo a Putin si mantiene stabile al 71%, quello riguardante Zelensky ha fatto registrato un incremento di otto punti da gennaio, passando dal 65% al 73% di oggi. Sul leader ucraino si concentrano un numero nettamente maggiore di interazioni (circa 39 milioni) rispetto al competitor russo. Lo stesso livello di sentiment negativo si registra anche per altre figure centrali nella gestione del conflitto, come Biden (71%) e Macron (70%), mentre Scholz (64%) e Sunak (62%) si fermano a distanza di qualche punto, beneficiando, con ogni probabilità, della minore notorietà che hanno nel nostro Paese. 

Tra i leader politici italiani più citati in rete quando si parla di Ucraina ci sono Giuseppe Conte (15,7%), seguito da Giorgia Meloni (15,2%) ed Elly Schlein (12,7%). La segretaria dem conquista la terza piazza ex aequo con Alessandro Di Battista, che funge da outsider. Ad ogni modo, sono le azioni e la linea di Giorgia Meloni quelle in grado di produrre il maggior numero di interazioni (4,2 milioni). 

(Adnkronos)