Ucraina, Scholz chiede a Putin ritiro forze Russia

(Adnkronos) – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha esortato il presidente russo Vladimir Putin a trovare una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina e a raggiungere un cessate il fuoco. La richiesta è avvenuta durante una telefonata di 90 minuti fra i due leader, secondo quanto ha reso noto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit. Scholz ha anche chiesto che le truppe russe lascino l’Ucraina e ne rispettino la sovranità e integrità territoriale.  

La situazione intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata tra i temi discussi durante il colloquio telefonico, ha riferito il Cremlino, secondo cui Putin ha attirato l’attenzione del cancelliere sulle flagranti violazioni del diritto internazionale umanitario da parte ucraina. 

Il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e l’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, hanno intanto presentato oggi raccomandazioni su possibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Il documento è stato pubblicato dal sito web della presidenza, riferisce Ukrainska Pravda. Le garanzie dovrebbero essere sostenute da diversi Paesi alleati, che potrebbero essere Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Polonia, Italia, Germania, Francia, Australia, Turchia, oltre a paesi baltici e nazioni dell’Europa settentrionale e centro-orientale.  

Fra i punti evidenziati dal rapporto, la necessità di risorse per mantenere una significativa forza di difesa di fronte alle minacce russe: investimenti duraturi per l’industria bellica ucraina, forniture di armamenti, esercitazioni congiunte con paesi Nato e Ue, missioni di addestramento intensivo e condivisione di intelligence.  

Le garanzie di sicurezza devono essere politicamente e legalmente vincolanti e tali da prevenire una nuova aggressione. Devono inoltre prevedere le misure che verrebbero immediatamente adottate in caso di una nuova minaccia alla sovranità e l’integrità dell’Ucraina. Il rapporto sottolinea che le garanzie di sicurezza non rappresentano un’alternativa all’ambizione ucraina di entrare a far parte della Nato. 

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