Ucraina, Scholz e i dubbi sui Leopard: ecco perché il cancelliere esita

(Adnkronos) – Olaf Scholz darà finalmente il via libera alla fornitura all’Ucraina di tank Leopard di fabbricazione tedesca? Mentre oggi gli alleati si incontrano nella base americana di Ramstein in Germania per coordinare l’aiuto militare all’Ucraina, tutti gli occhi sono puntati sul cancelliere tedesco.  

Secondo diversi osservatori il via libera scatterà solo se gli Stati Uniti invieranno i loro carri armati Abrams. Ma un portavoce del governo di Berlino, Steffen Hebestreit, ha smentito questa ipotesi. “In alcun momento – ha sottolineato il portavoce – c’è stato un legamento o una richiesta che una delle due cose debba avvenire perché l’altra possa succedere”. Hebestreit ha fatto presente di “ritenere difficile immaginare un cancelliere tedesco dettare condizioni o fare richieste a un presidente americano”. In ogni caso, ha detto, per il governo tedesco è importante un’azione coordinata con gli Stati Uniti su questa questione. 

Il Pentagono, da parte sua, rimane restio perché non ritiene i suoi tank particolarmente adatti. “Gli Abrams sono un equipaggiamento molto complicato. Sono costosi. L’addestramento al loro uso è difficile. hanno un motore a reazione”, ha detto uno dei principali consiglieri di sicurezza del Pentagono, Colin Kahl. Secondo una fonte del governo di Berlino citata dalla Bbc, le notizia di uno stallo in materia fra Stati Uniti e Germania sono esagerate. Tuttavia, scrive l’emittente, la vicenda preoccupa gli alleati, mentre aumentano le pressioni su Scholz. 

Vi è un consenso sempre più ampio sul fatto che la fornitura di tank occidentali sarà cruciale per i prossimi mesi, in previsione della nuova offensiva russa attesa entro la primavera. Finora solo Londra si è impegnata in questo senso, mentre Francia, Germania e Stati Uniti hanno inviato veicoli corazzati. Polonia e Finlandia si dicono pronte a inviare i loro Leopard, ma per farlo devono avere il permesso di Berlino che glieli ha venduti. 

A ritardare la decisione di Scholz, come già avvenuto in passato per altre forniture di armi all’Ucraina, è il timore di provocare un’escalation nella guerra. La sua linea prudente è condivisa dall’opinione pubblica tedesca ed è anche per questo motivo che Scholz vuole che il via libera ai Leopard avvenga nell’ambito di una decisione condivisa con gli altri alleati, con i quali condividerne la responsabilità. Secondo i sondaggi, solo il 25% dei tedeschi ritiene che Berlino non mandi abbastanza armi all’Ucraina, il 26% pensa ne siano state mandate troppe e il 41% è soddisfatto dell’attuale livello.  

Intanto, secondo un portavoce del governo di Berlino citato da Sky News, la Polonia potrebbe inviare in Ucraina carri armati Leopard di fabbricazione tedesca anche senza l’autorizzazione della Germania. Ieri il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki aveva parlando di ”autorizzazione di importanza secondaria” rispetto alla necessità di inviare i Leopard 2 in Ucraina. 

Spiegando di non essere a conoscenza di una richiesta formale alla Germania da parte della Polonia per l’invio di Leopard all’Ucraina, il portavoce di Berlino ha spiegato che la licenza di esportazione per il carro armato principale Leopard è di esclusiva del governo tedesco, che quindi deve ufficialmente autorizzare altri paesi a inviarli all’estero. 

(Adnkronos)