I negoziatori del Consiglio e del Parlamento Europeo hanno raggiunto a Bruxelles a tarda notte un’intesa sulla riforma della governance economica dell’Ue, dopo una lunga maratona negoziale. L’impianto della riforma resta quello stabilito nell’intesa raggiunta dagli Stati membri nel Consiglio nello scorso dicembre: rimangono, in particolare, le salvaguardie numeriche volute dalla Germania sul debito e sul deficit (riduzione del debito dell’1% annuo se il debito supera il 90% del Pil; deficit all’1,5% nei periodi di crescita per chi sfora il tetto del 3%, in modo da costruire ‘cuscinetti’ per il futuro).
Gli Stati concordano piani pluriennali con la Commissione, per periodi di 4 anni, estendibili fino a 7 se prevedono investimenti e riforme. Il patto appare migliorativo rispetto a quello in vigore fino alla pandemia di Covid-19, che era prociclico e ostacolava gli investimenti. Il testo delle norme concordato in via provvisoria passerà ora in Parlamento per il voto in plenaria e poi al Consiglio per l’approvazione finale. I primi piani nazionali dovranno essere presentati entro il 20 settembre 2024.