(Adnkronos) – “Questo ‘risveglio collettivo’ quasi mezzo secolo dopo lascia perplessi. Perché Amato non denunciava in modo altrettanto forte una cosa così enorme a suo tempo, magari quando erano ancora vivi tutti i protagonisti della vicenda e si poteva ancora indagare, approfondire, processare? E il Csm si accorge solo oggi di quell’inchiesta di Borsellino ripresa solo dal compianto Andrea Purgatori? Perché Amato non colse l’occasione di quell’inchiesta di Borsellino per denunciare ciò che sapeva sulle reticenze dei militari?”. A dirlo all’Adnkronos è Antonio Ingroia, ex Procuratore aggiunto di Palermo, che dal 1989 lavorò a Marsala con il giudice Paolo Borsellino.
“Grande amarezza quando la Ragion di Stato, anzi “di Nato”, come la chiama Amato, ancora una volta schiaccia per mezzo secolo e ad ogni livello le ragioni di verità e giustizia in un paese a sovranità limitata”, aggiunge Ingroia.