(Adnkronos) – “Contro Covid-19 si è fatto in fretta a sviluppare un vaccino”, anche se Sars-CoV-2 era un virus prima ignoto. “Nel caso del vaiolo delle scimmie siamo avvantaggiati”, sia perché il virus è noto sia perché “già esiste un vaccino registrato, nonostante non sia ancora prodotto in grandi quantità. In base a come evolverà la situazione, dunque, si potrà valutare” se, e nei confronti di chi, procedere a una vaccinazione per contrastare i casi di ‘monkeypox’ che si stanno registrando soprattutto in Europa. Lo dice all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano.
“In questo momento, alla luce di quella che per ora resta una diffusione limitata – precisa tuttavia Pregliasco – io credo che sia molto precoce pensare a una necessità di vaccinazione dei giovani”, cioè di coloro non coperti dalla vaccinazione contro il vaiolo umano, sospesa in Italia nel 1981.