La variante Delta sarà dominante nelle prossime settimane. Lo ha confermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in un video sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia. “Negli ultimi giorni il Centro europeo per il controllo delle malattie, l’Ecdc, ha pubblicato un documento in cui sottolinea l’importanza della circolazione della variante Delta” o indiana, “dovuta al fatto che è più trasmissibile rispetto alla variante Alfa, che conosciamo meglio come variante inglese. E questo fa sì che, nelle previsioni del Centro europeo per le malattie, nelle prossime settimane, e comunque durante l’estate, questa possa diventare o diventerà la variante dominante nella circolazione in tutti i nostri Paesi”.
“Si segnala un numero crescente di focolai di varianti del virus Sars-CoV-2, in particolare della variante Delta che, come sappiamo, presenta una maggiore trasmissibilità e che deve farci porre notevole attenzione”. “Questa variante – ha aggiunto – sappiamo che in altri Paesi europei sta provocando un aumento del numero dei casi e quindi è ancora più importante essere cauti e particolarmente attenti nel capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. Parallelamente è molto importante raggiungere un’elevata copertura vaccinale, così come il completamento del ciclo vaccinale per evitare che possano diffondersi focolai di queste varianti”, ha concluso Brusaferro, ricordando che è necessario “rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale”.
L’età media delle persone che contraggono l’infezione da Sars-CoV-2 “si sta abbassando ulteriormente. E’ pari a 36 anni e comincia a raggiungere i valori che abbiamo raggiunto la scorsa estate”. “Decresce – aggiunge – anche l’età mediana del primo ricovero e si attesta intorno ai 55-56 anni. Scende a 67,5 anni l’età di ingresso in terapia intensiva. L’età mediana dei decessi, purtroppo, è di 76 anni”.
“Le vaccinazioni” anti-Covid “procedono, sia con le prime che con le seconde dosi, e ricordiamo che è estremamente importante completare il ciclo vaccinale. Ormai quasi tutte le fasce di età sopra ai 50 anni hanno superato il 70%” di vaccinazioni, “anche quella 50-59 con la prima dose; la fascia 40-49 anni è al 56%, ma anche le fasce più giovani” cominciano a raggiungere buone percentuali: “Il 35% tra 20-29 anni e il 41% nella fascia 30-39 anni sempre con la prima dose”. E, ancora, gli over 80 “hanno superato il 92%” e, “come sappiamo, le persone più anziane sono le più fragili e pagano il dazio più complesso e duro in questa pandemia”.