Variante Omicron e regole viaggi, cosa succede in Italia e Ue

Aumentano i contagi da coronavirus e avanza la variante Omicron in Europa. L’Italia decide nuove regole sui viaggi con una stretta sugli arrivi anche dai Paesi Ue che oggi finisce sotto i riflettori dell’Unione europea. Al Consiglio Europeo di oggi è probabile che si parli anche del coordinamento delle misure sui viaggi: una fonte diplomatica Ue si attende che Mario Draghi illustri ai colleghi i motivi che hanno portato l’Italia ad introdurre l’obbligo di test anche per i viaggiatori vaccinati provenienti da altri Paesi Ue. 

Se la Commissione sottolinea che la misura avrebbe dovuto essere notificata 48 ore prima, in un contesto in cui le decisioni spesso devono essere prese molto rapidamente, in ragione delle informazioni disponibili, la mossa italiana incontra larga comprensione da parte degli altri Stati.  

Una fonte comunitaria sottolinea che “è legittimo che un Paese difenda la propria popolazione” dall’aumento dei contagi, mentre una fonte diplomatica Ue nota che a livello Ue si tenta di coordinarsi il più possibile, ma misure nazionali sono sempre possibili. 

Del resto anche la vicepresidente della Commissione Vera Jourova ha spiegato martedì che il regolamento che ha istituito il Green Pass, o certificato digitale Covid Ue, prevede delle ‘backdoor’ volute dagli Stati appositamente per affrontare situazioni di emergenza, com’è appunto quella determinata dal diffondersi della variante Omicron. In più, l’Italia non è il primo Paese europeo a introdurre l’obbligo di test per i vaccinati Ue: prima di noi, lo hanno introdotto Irlanda e Portogallo, senza che nessuno protestasse.  

Il premier Draghi sulla questione è netto: “C’è la diffusione della variante Omicron che ci vede in una situazione favorevole”, l’incidenza “è minore allo 0.2%. In altri Paesi Ue invece è molto diffusa, ad esempio in Danimarca o in Regno Unito, dove è diffusissima, perciò si è decisa la stessa pratica per chi arriva oggi in Italia dal Regno Unito: per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere…”.  

Anche la Grecia ha deciso che tutti i viaggiatori in arrivo nel Paese, sia vaccinati che non, da domenica prossima dovranno presentare un tampone molecolare con risultato negativo. Stando alle nuove disposizioni, saranno esentati dal test le persone in transito in Grecia per meno di 48 ore. Il tampone negativo, per essere valido, dovrà essere effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio. Mentre in Francia il governo prevede di imporre un test molecolare per i passeggeri in arrivo dal Regno Unito. 

La quarta ondata avanza. Ieri in Gran Bretagna è stato registrato un aumento record di casi, 78.610 in 24 ore, l’incremento più alto dall’inizio della pandemia. In Italia sono stati registrati 23.195 contagi e 129 morti. Nel nostro Paese i casi di variante Omicron sono ancora limitati. 

I numeri “crescenti” di casi positivi al Sars-CoV-2, di malati di Covid-19, di ricoveri in ospedale e di morti in Europa sono dovuti “quasi esclusivamente” alla variante Delta, mentre “all’orizzonte” si profila la variante Omicron, che è “ancora più contagiosa”, provocando un numero di casi che “raddoppia ogni due o tre giorni”, dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Entro “metà gennaio” la variante identificata per la prima volta in Sudafrica sarà “dominante” nel Vecchio Continente.  

La trasmissione comunitaria della variante Omicron di Sars-CoV-2 “è già in corso nei Paesi dell’Ue/Spazio economico europeo. Nei prossimi 2 mesi è previsto un ulteriore rapido aumento dei casi da questo nuovo mutante” è l’analisi contenuta in uno dei punti chiave dell’ultimo aggiornamento alla valutazione rapida del rischio, diffuso dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc. E, sebbene la Delta sia attualmente ancora la variante più diffusa, “in base ai modelli previsionali e in base al vantaggio di crescita e al livello di fuga immunitaria, è probabile che Omicron diventi la variante dominante nell’Ue/See entro i primi 2 mesi del 2022”.  

“Si ritiene – segnala inoltre Ecdc – che la variante Omicron di Sars-CoV-2 possa causare ulteriori ricoveri e decessi, oltre a quelli già previsti dalle precedenti previsioni che considerano solo la Delta”.  

La presenza della variante Omicron di Sars-CoV-2 è stata confermata finora in 76 Paesi, secondo i dati dell’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Sulla base delle attuali evidenze limitate, conferma l’agenzia Onu per la salute, la nuova variante sembra avere un vantaggio in termini di crescita rispetto a Delta. “Si sta diffondendo più velocemente rispetto alla Delta sia in Sudafrica, dove la circolazione di Delta era bassa, ma sembra diffondersi più rapidamente anche nei Paesi in cui l’incidenza di Delta è elevata, come nel Regno Unito”, osserva l’Oms. 

(Adnkronos)