Variante Omicron in Europa: chiusure e coprifuoco, regole contro ondata

La variante Omicron spaventa l’Europa, i paesi corrono ai ripari con regole, misure e restrizioni. Parole come coprifuoco e lockdown tornano d’attualità. I contagi schizzano praticamente ovunque, con la Gran Bretagna capofila giornaliera con 93mila nuovi casi. A Londra, però, si guarda con soddisfazione all’accelerazione della campagna di vaccinazione: 26,3 milioni di adulti hanno ricevuto la terza dose, praticamente un over 18 su due. 

Nel Vecchio Continente l’ondata non si ferma: i numeri impressionano, la tenuta degli ospedali preoccupa e i governi varano provvedimenti per arginare l’ondata. I risultati degli studi e delle analisi offrono elementi che alzano l’allerta: Omicron può dribblare parzialmente i vaccini e può reinfettare i guariti. 

In Olanda si torna a parlare di lockdown, come riferisce RTL Nieuws: esperti e consulenti scientifici in pressing sul governo per l’adozione di misure rigide, considerate l’unico mezzo per provare a contenere Omicron. 

La Francia – che non imporrà tamponi a viaggiatori provenienti da altri paesi Ue – passa all’azione contro la variante paragonata ad un fulmine dal premier Jean Castex. Le terapie intensive del paese ospitano circa 3.000 pazienti e la situazione pare destinata a peggiorare. Il governo lavora ad un disegno di legge che verrà presentato in parlamento all’inizio di gennaio e che servirà a trasformare l’attuale pass sanitario in certificato vaccinale. “Soltanto il vaccino conterà per l’ottenimento del pass, non più i tamponi”, dice Castex. Sono circa sei milioni i francesi ancora non vaccinati contro il coronavirus e il quadro rischia di diventare insostenibile. 

Oltremanica, l’Irlanda rispolvera il coprifuoco. Dalla mezzanotte di domenica, alle 20 chiusura per pub, ristoranti, locali all’interno di alberghi. Stessa misura anche per eventi culturali e sportivi. 

La Danimarca, dopo gli 11.194 casi nelle ultime 24 ore (il 20% legati a Omicron), prepara la stretta: il piano della premier Mette Frederiksen prevede la chiusura di musei, cinema, teatri, bioparchi, parchi divertimenti e luoghi per eventi. Le misure, che prevedono l’accelerazione dei programmi di tracciamento e della campagna di vaccinazione, entreranno in vigore dopo l’ok del parlamento. Si profilano nuove regole anche per i ristoranti: dovranno chiudere alle 23, ma dalle 22 non potranno più servire alcolici. La scorsa settimana era stata annunciata la decisione di anticipare di una settimana le vacanze di fine anno per le scuole. 

La Germania, intanto, guarda i bollettini e decide di classificare Francia e Danimarca come aree ad alto rischio a partire da domenica a causa dell’elevato numero di infezioni Lo stesso vale per Norvegia, Libano e Andorra, annuncia il Robert Koch Institut. Chiunque provenga da un’area ad alto rischio e non sia stato completamente vaccinato o sia guarito deve essere messo in quarantena per 10 giorni: l’iter viene sospeso con un test negativo 5 giorni dopo l’ingresso. 

Le singole situazioni nazionali si collocano, in ambito Ue, all’interno della cornice costruita dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. 

Nel nuovo bollettino l’Italia è fra i 6 classificati al livello di “moderata preoccupazione”, insieme ad Austria, Bulgaria, Islanda, Malta e Slovenia. Mentre scende da “molto alto” (8,3 su 10 nel rapporto precedente) ad “alto” (6,8 su 10) il livello di preoccupazione per l’intera area. Il report è relativo alla settimana 49, quella terminata domenica 12 dicembre, e le previsioni che contiene riguardano i 14 giorni successivi, quindi le settimane 50 (termine il 19 dicembre) e 51 (termine il 26 dicembre). Per l’Italia, e per gli altri paesi nello stesso ‘girone’, i casi aumenteranno ancora, ma le ospedalizzazioni e le morti potrebbero stabilizzarsi, mentre i ricoveri in terapia intensiva calare. 

(Adnkronos)