“La variante Omicron in Italia non è ancora diffusa in modo significativo. Abbiamo un vantaggio e dobbiamo mantenerlo”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si esprime così sull’emergenza covid, con i rischi legati alla variante Omicron. Giovedì 23 dicembre si riunisce la cabina di regia, che potrebbe adottare ulteriori misure per contrastare la crescita dei contagi.
“C’è una situazione non semplice a livello italiano ed europeo, anche se i nostri contagi quotidiani sono un terzo rispetto a quelli della Gran Bretagna e circa la metà rispetto a quelli di Francia e Germania. C’è una crescita significativa piuttosto costante nelle ultime settimane, se continua così può rischiare di mettere in difficoltà le nostre strutture sanitarie”, dice Speranza a Che tempo che fa.
“Faremo una riflessione con i nostri scienziati e la comunità scientifica per valutare la congruità delle nostre misure. Intanto abbiamo fatto alcune scelte, prorogando lo stato d’emergenza e alzando il livello d’attenzione rispetto agli arrivi dagli altri paesi europei. Abbiamo un piccolo vantaggio: la variante Omicron non è ancora significativamente diffusa, domani faremo un’ulteriore verifica della situazione delle varianti nel nostro paese. Vedremo come evolve la curva e giovedì avremo questo appuntamento con gli scienziati”, aggiunge riferendosi alla cabina di regia.
“Conosciamo la variante Omicron da poche settimane, i primi dati ci dicono che la terza dose di vaccino ci consente di avere un livello di protezione molto significativo. In Italia oltre 14 milioni di persone hanno fatto la terza dose, è lo scudo migliore che ci può preparare a quando, da qui a qualche settimana, la variante Omicron sarà molto più presente nel nostro paese. Rispetto ad altri paesi abbiamo un vantaggio e dobbiamo provare a conservarlo: anche 10 giorni in più, al ritmo di 450-470mila dosi, significano circa 5 milioni di richiami”, dice.
“Terza dose e mascherina sono uno scudo molto importante. Il mio invito è fare la terza dose e indossare la mascherina in tutte le occasioni in cui possono esserci rischi: con queste 2 armi possiamo avere uno scudo significativo”, ribadisce.
E’ appena partita la campagna di vaccinazione dei bambini della fascia 5-11 anni “Oltre 52mila bambini hanno fatto la prima dose, tra questi ci sono anche i miei due figli Michele e Emma. Hanno avuto un’esperienza bella, c’era in qualche modo un clima di festa. Il servizio sanitario si è reso accogliente nei confronti dei più piccoli. Io come padre ho parlato con il nostro pediatra. Suggerirei con grandissima umiltà a tutte le famiglie di parlare con i pediatri, che hanno speso tutta la vita per farsi carico dei problemi dei nostri figli”, dice Speranza.