Variante Omicron, zona gialla e ipotesi misure

Da oggi lunedì 20 dicembre la zona gialla, con obbligo di mascherine all’aperto, scatta anche per Marche, Liguria, Veneto e Provincia Autonoma di Trento. Ma questa settimana potrebbero arrivare altre decisioni su nuove misure anti Covid e per fronteggiare la variante Omicron del coronavirus. Difficile già da Natale, vista la vicinanza della cabina di regia, presieduta dal premier Mario Draghi, convocata per il 23 dicembre, più probabilmente per il resto delle festività. Ieri il bollettino quotidiano ha registrato oltre 24mila nuovi contagi e 97 morti.

“C’è una situazione non semplice a livello europeo, anche a livello italiano i numeri sono in crescita; i nostri numeri sono ancora di gran lunga migliori degli altri Paesi europei: noi facciamo un terzo dei casi giornalieri della Gran Bretagna, meno della metà di Francia e Germania, è chiaro che è una situazione un po’ migliore della loro ma è del tutto evidente che c’è una crescita significativa piuttosto costante nelle ultime settimane a cui dobbiamo porre rimedio – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Che tempo che fa su Rai3 – Se continua così questa crescita può rischiare di mettere in difficoltà le nostre strutture sanitarie”.

La variante Omicron sta stringendo nella sua morsa mezza Europa. Ieri mattina Speranza ha parlato “con alcuni ministri europei, come Olanda e Danimarca, e ci segnalano un’enorme preoccupazione per la variante Omicron, alcuni di questi Paesi stanno scegliendo misure molto dure, l’Olanda è in lockdown, la Danimarca ha fatto una misura abbastanza vicina al lockdown. Noi abbiamo un piccolo vantaggio, la variante Omicron non è ancora significativamente diffusa”. E oggi, “su indicazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, faremo un’ulteriore verifica, una flash survey, sulla situazione delle varianti nel nostro Paese, poi vedremo ancora nei primi giorni della settimana come evolve la curva e poi abbiamo giovedì l’appuntamento con gli scienziati per valutare la congruità della situazione. Bisogna assolutamente tenere altissimo il livello d’attenzione, lo devono fare le istituzioni e chiediamo anche uno sforzo in più a tutti i nostri concittadini nel rispetto delle misure comportamentali che sono determinanti, in modo particolare l’utilizzo corretto della mascherina, il distanziamento ed evitare gli assembramenti. Queste misure sono più importanti oggi che in passato” ha sottolineato Speranza.

E poi bisogna accelerare sulle terze dosi: “In Italia abbiamo superato 14 milioni e mezzo di persone che hanno fatto la terza dose, il mio invito a tutti coloro che ne hanno diritto è a prenotarsi e a prendere questa dose nel più breve tempo possibile. Lo scudo migliore che ci può preparare, oggi che abbiamo un vantaggio, a quando, da qui a qualche settimana, con tutta probabilità la variante sarà molto più presente nel nostro Paese”.

Sull’introduzione di nuove misure “in questo momento nessuna decisione è già stata assunta, solo giovedì faremo le nostre valutazioni” ha detto il ministro. “C’è un elemento di preoccupazione da parte del governo, ci stiamo confrontando numeri alla mano e valuteremo le soluzioni possibili” ha spiegato. “Ci riuniremo coi nostri scienziati e valuteremo se è utile e necessario fare altro. Nel frattempo, massima precauzione e massima prudenza e durante queste vacanze evitare il più possibile assembramenti”.

Diverse le ipotesi sul tavolo, come l’obbligo di mascherine all’aperto, già in vigore in zona gialla. C’è poi l’ipotesi del tampone per entrare nei locali al chiuso, tipo discoteche, anche per i vaccinati. Al momento si tratta solo di “ipotesi”, sottolineano fonti di governo, da verificare sulla scorta dei dati via via in arrivo e sui quali si farà il punto nella cabina di regia del 23. Al di là del discorso festività, tra gli argomenti in discussione anche quello di ridurre la durata del green pass.

L’Italia vicina alla zona arancione? “Temo di sì. Sta continuando a salire l’occupazione dei posti ospedalieri” ha affermato, a ‘Mezz’ora in più’, Guido Rasi, già direttore dell’agenzia europea dei medicinali e oggi consulente del commissario per l’emergenza Covid-19. “Prima di arrivare al lockdown in senso stretto – ha detto Rasi – sicuramente mascherine all’aperto, evitare assembramenti, distanziamento, finalmente c’è un inizio di cultura di gestione dei flussi” delle persone nelle strade.

(Adnkronos)