(Adnkronos) – La Cassazione conferma l’annullamento della misura cautelare per il broker Gianluigi Torzi. I supremi giudici hanno rigettato il ricorso della Procura di Roma contro la decisione del Tribunale del Riesame che lo scorso febbraio, in seguito proprio all’udienza di rinvio dalla Cassazione, aveva rimesso in libertà il broker molisano, già indagato dalla magistratura vaticana nell’inchiesta sul palazzo di Sloane Avenue a Londra, di autoriciclaggio ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti.
“Il Tribunale di Roma con riguardo al cosiddetto memoriale di Torzi (cui sono allegati messaggi WathsApp, mail e documenti), che contiene una puntuale descrizione delle vicende (…) ha precisato che si tratta di prospettazioni e ipotesi ricostruttive che sono almeno in astratto idonee a contrastare l’ipotesi accusatoria e come tali capaci di disarticolare (non ritenendosi rilevante che il Tribunale non abbia utilizzato la specifica espressione ‘idonei a disarticolare’), la relativa costruzione in quanto potrebbero far venir meno gli elementi costitutivi dei reati di truffa e di estorsione” sottolineano i giudici della Quarta sezione penale della Cassazione nelle motivazioni depositate oggi della sentenza dello scorso ottobre. Il tribunale capitolino ha, inoltre, “puntualmente posto in rilievo che, data la complessità della vicenda, risulterebbe difficile affermare che dalla memoria di Torzi non emergano informazioni anche in astratto idonee a incidere sulla ricostruzione dei fatti e, quindi, sulla valutazione del giudice procedente”.
Dall’ordinanza del Riesame, “si evince chiaramente che dopo l’interrogatorio di Torzi dinanzi all’autorità giudiziaria vaticana e dopo il deposito del cosiddetto memoriale il Promotore di Giustizia, il 15 giugno 2020 ha concesso a Torzi la libertà provvisoria ordinandone la scarcerazione in ragione del fatto che lo stesso avrebbe messo a disposizione dell’Ufficio numerosi documenti utili ai fini della ricostruzione dei fatti per cui è processo. Il Tribunale – concludono i supremi giudici – ha quindi correttamente posto in rilievo che quanto ricostruito nel cosiddetto memoriale è stato in grado di influire quanto meno sul trattamento cautelare dell’indagato”.
“Prendiamo atto delle motivazioni della Cassazione depositate oggi che confermano ancora una volta la correttezza degli assunti difensivi – commenta all’Adnkronos il difensore di Torzi, l’avvocato Marco Franco – Rimane vieppiù incomprensibile, alla luce delle motivazioni della Cassazione, il recente provvedimento di rinvio a giudizio per la vicenda romana dipendente dalle accuse, del tutto infondate, elevate dai magistrati vaticani”.
Per i fatti contestati dalla Procura di Roma, il broker molisano è stato rinviato a giudizio lo scorso 19 dicembre con le accuse di autoriciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Torzi, già coinvolto nella vicenda della compravendita dell’immobile di Sloane Avenue a Londra, è sotto inchiesta da parte dell’Autorità Giudiziaria Vaticana che gli ha contestato un illecito profitto pari a 15 milioni di euro. Secondo le indagini delegate dai magistrati di piazzale Clodio agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria una parte dei 15 milioni, bonificata a due società inglesi dell’imprenditore molisano, sarebbe stata impiegata per l’acquisto di azioni di società quotate nella borsa italiana, per un importo di oltre 4,5 milioni di euro, che gli avrebbe consentito, dopo pochi mesi, di conseguire un guadagno di oltre 750.000 euro, e per ripianare il debito di 670.000 euro di altre due aziende. Il processo per Torzi e altri quattro imputati è stato fissato per giugno 2024.