Vaticano, procura Sassari: “In telefonata Becciu si voleva spingere Papa a dire cose utili per processo”

(Adnkronos) – Una telefonata “fatta dal Cardinale Becciu a Sua Santità Papa Francesco”, in cui “si intendeva spingere il Papa ad affermare circostanze di una qualche utilità” per il processo che stava per iniziare. E risulta “anche piuttosto evidente che la registrazione sia avvenuta all’insaputa del Papa, che essa sia stata fatta dal Becciu in collaborazione con Maria Luisa Zambrano e che fosse presente anche una terza persona di sesso maschile che ai predetti dava del lei”. E’ quanto si legge in un appunto inviato il 26 ottobre scorso dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari all’ufficio del Promotore di Giustizia del Vaticano, e visionato dall’Adnkronos, ora agli atti nell’ambito del processo che vede coinvolto il cardinale Giovanni Angelo Becciu. 

“La prima annotazione -scrive il procuratore di Sassari Giovanni Caria- ha per oggetto la vicenda della formazione (e da quanto si è appreso della produzione nel vostro processo) di una serie di Documenti di trasporto (Ddt) da considerare falsi, presumibilmente creati per giustificare da un certo periodo in poi l’incasso da parte della Spes di cospicue somme di danaro dalla Diocesi di Ozieri. Si sottolinea il fatto che il falso verrebbe provato da documenti digitali rinvenuti nel corso della perquisizione e della conseguente consulenza informatica (con data di creazione corrispondente a quella dell’invio di documentazione difensiva nel vostro processo) e da dati acquisiti nell’archivio alloggiati. Informo che ho delegato la P.G. operante allo svolgimento di accertamenti più specifici su quattro soggetti che hanno in prima battuta attestato la veridicità di alcuni dei Ddt”.  

La seconda annotazione, si legge ancora, “ha come oggetto l’ambito dei rapporti tra l’allora vescovo di Ozieri Pintor e i membri della Spes, fra cui coloro che facevano parte anche della Caritas di Ozieri”. In particolare, “l’attenzione si è rivolta alle fasi dell’apertura del conto Caritas presso Banca Intesa utilizzato di fatto da appartenenti alla Spes per trasferimento di somme di danaro a vario titolo (oltre che come conto di ricezione del complessivo versamento di € 125.000 da parte del Cardinale Angelo Becciu con fondi provenienti dalle casse del Vaticano). Credo -rileva il procuratore di Sassari- che risulti a questo punto indubitabile che i rapporti del Vescovo Pintor con i predetti soggetti (in particolare con Tonino Becciu, fratello del Cardinale e legale rappresentante Spes) fossero pessimi, proprio a ridosso dell’apertura del conto corrente, e che il Vescovo Pintor non abbia in alcun modo disposto l’apertura del conto (e presumibilmente ne era all’oscuro)”.  

L’aspetto “singolare” della vicenda – prosegue il procuratore di Sassari nell’appunto visionato dall’Adnkronos – “ancora sottoposta ad approfondimenti investigativi, è che esisteva già un conto corrente presso la Banca Prossima (Intesa), questo sicuramente aperto dal Vescovo Pintor, tanto che è stata rinvenuta depositata la sua firma, e che è stato chiuso poco tempo dopo l’apertura dell’altro conto”. 

La terza annotazione, si legge sempre nella nota visionata dall’Adnkronos – “è di particolare delicatezza. Si tratta di materiale rinvenuto da alcuni supporti digitali sequestrati nel corso della prima perquisizione (in particolare a Maria Luisa Zambrano, figlia di Giovanna Pani, entrambe persone di fatto di famiglia con tutti i Becciu). Come descritto nell’annotazione, vi è in atti una registrazione di una telefonata fatta dal Cardinale Becciu a Sua Santità Papa Francesco. Dal tenore della registrazione si apprende che si intendeva spingere il Papa ad affermare circostanze di una qualche utilità per il vostro processo che stava per iniziare. Risulta anche piuttosto evidente che la registrazione sia avvenuta all’insaputa del Papa, che essa sia stata fatta dal Becciu in collaborazione con Maria Luisa Zambrano e che fosse presente anche una terza persona di sesso maschile che ai predetti dava del lei (quest’ultimo aspetto e ogni altra considerazione, naturalmente, sono ancora in fase di valutazione)”.  

“Da alcune circostanze emerse parrebbe che la registrazione sia avvenuta da un luogo sottoposto alla giurisdizione della Città del Vaticano, per cui ogni eventuale considerazione sulla qualificazione giuridica della condotta sarà attribuita a codesto Ufficio. Sottolineo comunque il fatto che il giorno dopo è avvenuto un incontro della Zambrano con il Cardinale e con il fratello Mario Becciu, nel corso del quale alla Zambrano è stato chiesto di portare la registrazione. Non sappiamo ovviamente se di questa registrazione è stato fatto alcun uso”. 

“Le chat di cui al quarto dvd – sottolinea l’appunto del procuratore di Sassari al promotore di giustizia del Vaticano di cui l’Adnkronos è entrata in possesso – riguardano materiale rinvenuto su supporti digitali in uso a Giovanna Pani, sequestrati in un secondo momento. Le chat avvengono con persona indicata come Castia. Credo che non vi siano dubbi che si tratti di Cecilia Marogna, imputata nel vostro processo. Da una lettura attenta delle chat si apprenderebbe che: i rapporti della Marogna con Giovanna Pani sono di estrema cordialità (pur con alti e bassi emotivi della stessa Marogna) e direi affettuosi, tanto è vero che la Marogna afferma che quella (intesa della Pani e dei Becciu) è la sua famiglia; i contatti sono volti in gran parte a concordare linee di difesa. È la Marogna che organizza la visita di un giornalista di Report a Ozieri per fare un servizio a favore della Spes: c’è un episodio in cui la Marogna è la Pani in data 12,2.2021 si incontrano a Oristano in una casa riservata. Sono in corso approfondimenti sul luogo esatto e sulla presenza di altre persone; per due volte la Pani (o chi per lei) avrebbe consegnato beni non specificati alla Marogna mettendoli dentro il baule della sua autovettura. Credo che sia di vostro interesse processuale verificare se la natura dei rapporti della Marogna con il Cardinale Angelo Becciu (e con tutta la sua famiglia, anche in senso lato) siano coerenti con le vostre risultanze processuali o comunque investigative”.  

L’ultimo dvd “contiene decreti di nomina e verbali delle consulenze tecniche informatiche. Il materiale qui allegato è da considerare come parziale, dato che le indagini in corso potrebbero far emergere dati che confermano o smentiscono le riflessioni svolte in questo momento”. 

(Adnkronos)