Euro 2020, secondo un sondaggio di Quorum Youtrend per Sky, l’84,3% degli italiani si è appassionato alle performance dell’Italia e per il 40% di loro la squadra azzurra rappresenta un simbolo di riscatto o di rinascita. La grande corsa della Nazionale di calcio agli Europei, insomma, ha fatto innamorare l’Italia. Un’Italia che si risveglia dal dramma dalla pandemia grazie alla campagna vaccinale, che vuole ripartire ma che deve fare i conti con problemi sociali, sotto la guida politica di Mario Draghi. Un’Italia che sul quadrato ha trovato un tecnico carismatico e tenace come Roberto Mancini, che raccoglieva la pesante eredità di una squadra che non si era nemmeno qualificata per i Mondiali del 2018. Tutti uniti attorno agli azzurri. Nessun detrattore. Solo affetto e calore. Lo racconta lo speciale “Viva l’Italia – La Nazionale di tutti”, realizzato da Sky TG24 e Sky Sport, in onda oggi, 10 luglio alle 20.30 su Sky TG24, alle 22 su Sky Sport 24, martedì 13 luglio alle 19 su Sky Documentaries e disponibile On Demand, che ripercorre la cavalcata azzurra agli europei e prova a capire perché questa formazione è entrata così tanto nel cuore dei tifosi.
È solo tifo e passione? O c’è anche altro che gli Azzurri riescono ad incarnare? Il fatto che si tratti di un gruppo compatto e omogeneo con tanti leader ma senza un fuoriclasse assoluto, ha avuto un peso? La rinascita di questa squadra ha un legame con la voglia di rinascita e ripartenza di un Paese provato da due anni di pandemia? Italia – Inghilterra è solo una finale o rappresenta un confronto tra due Paesi che hanno visioni contrapposte su temi come Europa, pandemia o economia? Provano a rispondere i personaggi intervistati nell’instant doc: il direttore di Sky Sport Federico Ferri, il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, i giornalisti Paolo Condò, Ferruccio De Bortoli e Anna Billò, il campione azzurro dei Mondiali dell’82 e commentatore di Sky Giuseppe Bergomi, il virologo Fabrizio Pregliasco, l’étoile Roberto Bolle, la prima ballerina della Scala Virna Toppi.
La nostra è una Nazionale forte – dice nel doc Giuseppe Bergomi -. Sulla carta si è sempre detto che non avevamo elementi di spicco, ma noi abbiamo leader carismatici. Siamo una squadra solida, forte e emotivamente molto stabile. Poi abbiamo un leader assoluto che è Mancini: è riuscito a costruire una grande squadra, che gioca come una squadra di club, che riesce ad essere coraggiosa e osare, a proporre un certo tipo di calcio che da tanto tempo non riuscivamo a trovare. Ha fatto un lavoro straordinario e grazie a lui siamo arrivati a giocarci la finale.
Per Roberto Bolle siamo uniti nel sostenere la Nazionale perché abbiamo la voglia di vivere un sogno comune, dopo un momento così difficile e buio come quello che abbiamo passato, è un momento di leggerezza, di svago, in cui vogliamo vivere un sogno, sentirci uniti nel realizzare qualcosa di bello e di grande. Questo lo sport, come l’arte e la danza, lo può fare.
Nel fatto che i successi della Nazionale arrivino in un momento di ripresa economica c’è una certa casualità, ma è benvenuta – spiega Ferruccio De Bortoli -, i caso ci ha favorito. Ci sono stati altri momenti, nella storia del Paese, nei quali i successi sportivi hanno dato fiducia. La fiducia non si crea in laboratorio, dipende dalla qualità delle relazioni, dal sentirci tutti un Paese unito, avere degli obiettivi comuni. Questa congiuntura ci dà un po’ più di spinta e un po’ più di resilienza.
Nel giorno di messa in onda dello speciale Sky TG24 e Sky Sport 24 diffonderanno nelle principali edizioni dei loro notiziari anche i risultati del sondaggio realizzato per Sky da Quorum Youtrend in cui è stato chiesto alla viva voce dei tifosi cosa rende tanto speciale questa squadra. L’84,3% % degli intervistati si è appassionato a questa Nazionale: per il 20,7 è perché rappresenta un riscatto dopo i mondiali mancati, per il 20,3% invece il motivo è che è un simbolo di rinascita dopo la pandemia. Al 19,2% piace perché c’è un gruppo unito, per il 13,9% rappresenta lo spirito dello sport, al 10,2% piace perché nessuno credeva al successo di questa squadra. Solo poco più del 15% non si è appassionato alla nostra formazione (7,3%) o non ha seguito gli Europei (7,8). Il sondaggio ha poi misurato chi gli italiani considerano il simbolo di questa Nazionale: in testa con grande distacco c’è il Commissario Tecnico Roberto Mancini, con il 28,9%, seguono Federico Chiesa con il 12,1%, Leonardo Spinazzola al 7,3%, Gianluigi Donnarumma al 3,2%, Giorgio Chiellini al 2,7%, Lorenzo Insigne al 2,6%, altri calciatori al 6,7. Non si esprime il 36,6%.
La ricerca ha chiesto anche cosa rende questa nazionale diversa dalle altre: per il 21,4% del campione è perché dimostra umiltà e spirito di sacrificio, per il 19,5% non ha stelle, ma spirito di squadra, per il 18,6% fa differenza la leadership di Mancini, mentre per il 13,7% è perché fa un gioco bello da vedere, mentre per il 12,1% i giocatori si divertono e quindi fanno divertire. Non si esprime il 14,7% degli intervistati.
E l’amore per la Nazionale non è legato alla vittoria: l’80,2% degli intervistati dice che non cambierà opinione a seconda del risultato della finale di domenica.