Golinelli (Wärtsilä): “Contro rincari in bolletta, gas naturale bilanci rinnovabili”

“Il costo dell’elettricità sta aumentando in tutta Europa perché il prezzo del gas naturale è triplicato: in Germania gli aumenti sono del 69% più alti della media, in Francia del 42%, in Spagna del 113% e in Italia del 68%. Uno scenario generale che è strettamente legato al prezzo globale del gas e al prezzo delle emissioni: l’Eu Ets (Emission Trade Scheme ndr) è attualmente al massimo storico di circa 60 euro/tonnellata di C02. In questo contesto, installare più capacità rinnovabile e combinarla con sistemi di stoccaggio è l’unico modo reale per creare stabilità nella produzione di elettricità e nei livelli di prezzo. E anche se il gas naturale deve essere usato per bilanciare la generazione rinnovabile, la quota sarà così piccola che l’impatto sui prezzi sarà marginale”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Marco Golinelli, Senior Business Development Manager, Wärtsilä Energy, parlando delle strategie da mettere in atto per arginare i rincari delle bollette. 

Gas continuerà a giocare ruolo importante 

Wärtsilä è un’azienda finlandese specializzata soprattutto nella fabbricazione di sistemi di propulsione e generazione d’energia per uso marino e centrali elettriche. “Il gas continuerà a giocare un ruolo importante all’interno del panorama italiano, grazie a una capacità totale che dovrebbe raggiungere i 50GW, ma la sua funzione sarà ben diversa -commenta Golinelli-: gradualmente, infatti, si assisterà a una transizione da “carico base” a una generazione che supporti completamente le rinnovabili. Anche l’Italia, infatti, vuole essere protagonista nel vasto scenario dipinto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec): il raggiungimento del 32% dei consumi finali di energia rinnovabile e la massiccia riduzione delle emissioni di CO2 sono gli ambiziosi obiettivi fissati. Nei giorni scorsi è stato annunciato dal ministro dell’Ecologia Roberto Cingolani che l’Italia vuole tagliare le sue emissioni di carbonio di circa il 60% entro il 2030 dopo aver utilizzato 80 miliardi di euro di fondi europei per la transizione energetica nei prossimi cinque anni”. 

I costi riducibili del 50% con sistemi 100% rinnovabili 

L’ultimo rapporto di Wärtsilä (“Front Loading Net Zero”), dà un contributo in questo senso e afferma, spiega Golinelli “che i costi di produzione dell’elettricità potrebbero essere ridotti fino al 50% entro il 2050 se i paesi e gli stati adottassero sistemi 100% rinnovabili più velocemente di quanto previsto attualmente”. “Riduzioni significative dei costi possono essere raggiunte anticipando la diffusione delle energie rinnovabili, soprattutto eolica e solare fotovoltaica, e utilizzando le tecnologie necessarie per bilanciare la loro intermittenza intrinseca, come lo stoccaggio di energia e le centrali termiche di bilanciamento”.”Il rapporto -prosegue Golinelli- indica che i sistemi a zero emissioni possono fornire elettricità più economica rispetto agli attuali sistemi basati sui combustibili fossili. Gran parte della flessibilità richiesta è fornita dall’ampia quota di energia idroelettrica flessibile e dallo stoccaggio per pompaggio nel sistema elettrico italiano.  

Generazione flessibile 

Tuttavia, lo scenario attuale “mostra ancora la necessità di ulteriore generazione flessibile specialmente durante il picco serale, quando la generazione solare è ridotta e la domanda aumenta”, sottolinea Golinelli. Degna di nota è anche la minore decurtazione dell’energia rinnovabile nello scenario flessibile. “L’Italia potrebbe andare avanti costruendo pannelli solari e concentrandosi sull’eolico e sulle batterie, ma richiederebbe più capacità rispetto al sistema flessibile”. “Le centrali a gas con grandi unità di generazione non sono tipicamente flessibili -ricorda il Senior Business Development Manager di Wärtsilä Energy- per accogliere le fluttuazioni delle energie rinnovabili, mentre gli impianti più piccoli con un design modulare sono più adattabili anche a piccoli cambiamenti. La modularità permette alle centrali a motore alimentate a gas naturale o, in futuro, a combustibili sintetici sostenibili, di operare con fattori di capacità inferiori in modo molto efficiente. Inoltre, possono fermarsi e avviarsi più volte al giorno, esattamente come richiesto per sostenere la generazione rinnovabile, senza costi aggiuntivi. A livello nazionale, le rinnovabili hanno rappresentato solo il 37% della produzione totale di elettricità in agosto. Se si includono gli impianti idroelettrici, la capacità rinnovabile installata è attualmente circa la metà del totale, ma il problema dell’intermittenza persiste. Per fornire il 100% di energia rinnovabile, infatti, sarebbe necessario sovradimensionare massicciamente gli impianti esistenti: uno scenario che costerebbe molto denaro e richiederebbe uno spazio sproporzionato”, conclude. 

(Adnkronos)