ROMA – “Il caro gas finirà, poi tornerà, poi ricomincerà. Il gas è il fratello minore del petrolio e ha i suoi stessi geni, è volatile da sempre. Ora dobbiamo limitare gli aumenti, e mi pare che in questo momento il governo lo stia facendo bene, e poi agire strutturalmente su due fronti: ridurre la nostra dipendenza da questa commodity preziosa ma troppo instabile, orientandoci sempre di più verso le rinnovabili, e ammortizzare la volatilità intrinseca del gas facendo contratti su tempi più lunghi”. Lo dice l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
“In molte parti del mondo si fa, mentre in Europa dal 2003 si è scelto di privilegiare un mercato a breve termine, pensando che favorisse i consumatori – prosegue -. Ma oggi non è più il caso di comprare energia giorno per giorno. I primi nostri grandi clienti lo hanno capito e stanno cambiando la loro strategia di acquisto proprio in questa direzione”.
Il premier Mario Draghi parla degli ottimi profitti delle aziende energetiche, e la Lega propone di tassare gli extraprofitti. Alla domanda se sia mai arrivata una richiesta ufficiale in questo senso, l’ad di Enel risponde: “Mai. Anche per il semplice fatto che noi non abbiamo fatto extraprofitti. Noi produciamo il 18% dell’energia prodotta in Italia e la vendiamo direttamente ai nostri clienti, al mercato libero a prezzi fissati due o tre anni prima, come facciamo d’altronde in Spagna e in tutto il resto dei mercati in cui siamo presenti. Quindi anche ora, avendo già venduto la nostra energia, non abbiamo avuto extraprofitti e i nostri clienti, che hanno avuto i prezzi fissati tempo fa, sono al riparo da questa volatilità del gas. Non siamo tra quelli che hanno beneficiato della lotteria del gas”,
(ITALPRESS)