Piepoli: “Draghi serve il Paese, non avrà mai un partito”

(Adnkronos) – ”Quanti consensi potrebbe avere Draghi oggi e in futuro? Non si può dire, per la semplice ragione che ha scelto di fare il civil servant… E proprio perché ha scelto di servire il Paese, non avrà mai neanche un partito, lui rappresenta il non partito”. Lo dice all’Adnkronos il sondaggista Nicola Piepoli. ”Per servire il Paese -spiega il fondatore dell’omonimo istituto di rilevazioni- occorre poco e quindi non c’è bisogno” di guardare ai consensi e guidare una propria formazione politica”.  

Piepoli apprezza la risposta piccata di ieri del premier in conferenza stampa (”Un lavoro me lo trovo anche da solo”) che era un vero e proprio monito rivolto ai partiti: ”Il giudizio dell’opinione pubblica è incerto sulle scelte di Draghi ma io, che nel mio piccolo mi sento un civil servant, sono assolutamente d’accordo con la filosofia di Draghi: ha fatto bene a rispondere cosi, bravo! Ciascuno al suo posto! Il presidente del Consiglio si comporta da civil servant. Pertanto, quello che ha detto ieri è assolutamente corretto ed etico nei confronti del Paese”. 

Secondo Piepoli ”i partiti italiani dovrebbero andare a scuola e imparare a fare politica. In Italia si deve aprire una scuola di alta formazione politica sul modello dell’Ena francese. Lo predico al vento da 30 anni. Io ne so qualcosa, visto che con Claudio Demattè ho creato l’Ipsoa e lui ha fondato la Scuola di direzione aziendale della Bocconi. Perchè la Francia va meglio di noi? Perchè ha avuto De Gaulle che ha creato l’Ena, una scuola di alta formazione politica che sforna leader politici ma anche manager di azienda. Una scuola -rimarca Piepoli- che ha creato negli anni e crea una classe di scienziati della politica e della gestione del potere. Se non hai fatto l’Ena, in Francia non puoi governare…”. 

 

 

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