Bollette teleriscaldamento alle stelle. Tea: “Aumento dei costi, tariffe più basse solo a Brescia e Milano”

Il grafico di confronto sui costi

MANTOVA – Con il caro-energia, dovuto alle crisi internazionali di questi mesi, le bollette dei mantovani per quanto riguarda luce, gas e riscaldamento sono schizzate verso l’alto. La situazione virgiliana, che in queste settimane sta scatenando diverse proteste tra gli utenti, soprattutto per quanto riguarda il teleriscaldamento, viene fotografata dai dati forniti da Sei, società di Tea, che mostrano come a fronte di rincari del prezzo del gas, che nel mercato tutelato (stabilito da Arera, l’autorità di regolazione energia reti e ambiente) è aumentato del 338% rispetto a gennaio 2021 (e quasi raddoppiato rispetto a dicembre 2021), passando da 0,21 euro/smc a 0,92, siano cresciuti a dismisura (del 600% sul 2020) anche i costi che Sei affronta per l’acquisto del vapore dal turbogas e per l’energia elettrica necessaria ad alimentare le pompe di spinta verso la città. Infatti, il calore immesso nella rete di teleriscaldamento della nostra città proviene da diverse fonti di produzione tutte alimentate a gas naturale. In particolare, il calore dalla centrale a ciclo combinato di Enipower Mantova alla rete di teleriscaldamento rappresenta oltre il 90% del calore totale annuo immesso in rete. Essendo cresciuto il prezzo del gas – fanno sapere Sei e Tea -, conseguentemente è aumentato anche quello del calore del teleriscaldamento, sia per la tipologia binomia che per quella monomia tutelata.

COSA ACCADE NELLE ALTRE CITTÀ?
Gli aumenti di prezzi per gli approvvigionamenti di calore hanno coinvolto tutti i gestori.
A fare la differenza, come si vede nel grafico in alto, è il sistema di produzione del calore: gas (come a Mantova), misto o da termovalorizzazione dei rifiuti.

“Prendendo ad esempio un condominio che consuma 5.500 mc (la tipologia più frequente a Mantova) – dice l’azienda – le tariffe di Sei risultano in linea o anche più basse rispetto a quelle applicate da altri gestori che sfruttano il teleriscaldamento a gas; sono invece di poco superiori a quelle applicate dai gestori che sfruttano oltre al gas anche la termovalorizzazione dei rifiuti. Gli unici gestori che sono riusciti a contenere meglio l’aumento dei prezzi sono quelli che generano parte del calore con la termovalorizzazione dei rifiuti”.

LA RETE DI TELERISCALDAMENTO A MANTOVA

Da oltre quarant’anni Mantova è teleriscaldata ed è tra le città in cui tale servizio è più diffuso in rapporto alla volumetria riscaldabile.

“Un sistema – dicono Sei e Tea – che aumenta l’efficienza rispetto alle caldaie domestiche e condominiali, delle quali il teleriscaldamento evita i costi di acquisto e manutenzione. A parità di calorie si consuma meno gas e ci sono minori emissioni in atmosfera”.

Il teleriscaldamento è la produzione centralizzata di calore che arriva alle abitazioni sotto forma di acqua calda attraverso una rete sotterranea di distribuzione. Il calore proviene dalla centrale di cogenerazione di Enipower Mantova da 683 MWt e dalla centrale dell’ospedale Carlo Poma da 34MWt. Altre piccole caldaie a gas sono a supporto nei casi di picchi di consumo e a soccorso nel caso di indisponibilità degli altri impianti di produzione.
Le più recenti normative europee individuano nello sviluppo del teleriscaldamento uno degli strumenti principali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
La rete di teleriscaldamento di Mantova si sviluppa per 70 chilometri; sono allacciati 7 milioni di mc di utenze di cui il 50% di tipo industriale e la restante parte residenziale.

 

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