“Stop all’obbligo di dosi vaccinali per le persone che hanno contratto il Covid”, lo chiede il M5S

MANTOVA – Stoppare l’obbligo di dosi vaccinali per le persone che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV 2: lo chiede l’interrogazione 4/11507 al Ministro della salute dei parlamentari M5S Zolezzi, Serritella, Bruno, Iorio, Nappi, Villani.

“Gli studi clinici internazionali pubblicati (Abu-Raddad et al pubblicato su NEJM nel settembre 2021), mettono in luce come non siano noti casi di ricoveri in terapia intensiva o decessi nei casi di reinfezione e i casi di ricovero in ospedale sono inferiori a un caso su 100.000 infetti (in molti casi associati a co-morbilità). La finalità delle misure coercitive deve essere quella di tutelare in primis la tenuta del sistema sanitario e poi la salute del singolo, in apparenza vengono tutelate entrambe senza alcuna dose vaccinale aggiuntiva e deve essere eventualmente il medico curante a consigliare comunque dosi vaccinali”, affermano i portavoce M5S alla Camera Alberto Zolezzi, Davide Serritella, Antonella Papiro, Francesca Flati, Gabriele Lorenzoni, Carmen Di Lauro.

Nell’interrogazione si legge che i testi di ISS e dello stesso CDC USA non sembrano riferirsi a dati di letteratura, relativamente alla frase “Tutte le persone eleggibili dovrebbero ricevere il vaccino, includendo le persone già infettate anche con anticorpi evidenti” e non se ne comprende la finalità vista la concordanza degli studi clinici compreso il report del 19 gennaio 2022 (COVID-19 Cases and Hospitalizations) del CDC stesso. “A livello laboratoristico – proseguono i portavoce – sono stati evidenziati anticorpi a 20 mesi dall’infezione, dato non ancora esistente in relazione alla vaccinazione. Questi dati riguardano varianti precedenti alla Omicron, e sembra che con questa variante la situazione sia ancora più tranquillizzante”.

Chiesto, inoltre, al Ministro se “Intenda stimolare la ricerca sui test NAAT linfocitari e sulla loro efficacia predittiva clinica nel caso della sindrome Covid-19 in modo da studiare e dare eventuale rilievo alla presenza di memoria immunitaria (presente anche in molti casi dove non siano più evidenti anticorpi). Questi dati possono fornire anche una risposta alle criticità che vedono molti sanitari e insegnanti o altri professionisti obbligati alla vaccinazione in un limbo in cui da un lato non possono vaccinarsi e dall’altro non possono rientrare al lavoro perché manca una o più dosi vaccinali. Auspichiamo che il Ministro elimini presto questa stortura così come che vengano riammessi al lavoro tutti i lavoratori a cui oggi tale diritto è inibito”.

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