Aperture serali strutture sanitarie. Forattini (PD): “Regione costretta a fare marcia indietro”

MILANO – “Questo è ciò che accade quando non si condivide e quando non si pianifica con cognizione di causa: che poi si fanno figuracce e tocca fare marcia indietro.

Solo pochi giorni fa l’Assessore al Welfare Moratti ha annunciato con grande enfasi le aperture serali e festive delle strutture sanitarie dal 1° maggio “con l’obiettivo di tagliare le liste d’attesa”. Ora scopriamo che era solo uno spot, fumo negli occhi – è il commento della consigliera regionale Pd Antonella Forattini – dopo il dietro front della Regione.

“Forse Moratti non si era accorta che il personale delle strutture sanitarie lombarde scarseggia da anni e che, da quando è iniziata la pandemia, è già sottoposto a turni di lavoro massacranti – prosegue la Forattini – Avrebbe potuto farsi un’idea dell’insensatezza di questo provvedimento parlando con i direttori delle Asst, che evidentemente non sono stati coinvolti e che sono giustamente insorti vedendo che la Regione non stanziava nemmeno un euro per queste aperture straordinarie. Forse Moratti pensava che coprire turni in più e far funzionare le strutture oltre orario non costasse nulla?

Quindi, oggi, la marcia indietro e la precisazione che lascia totale discrezionalità alle Asst se effettuare aperture straordinarie e su quali prestazioni. Come dire: abbiamo scherzato”.

“Un’altra brutta figura e altro tempo perso visto che, come chiunque capisce, l’unico strumento che può davvero tagliare le liste d’attesa è l’agenda unica di prenotazione che unisca strutture pubbliche e private e che, per ora, in Lombardia non è prevista prima del 2023” conclude Forattini.

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