Forte contiguità nel Mantovano tra imprese e ‘ndrangheta. “E’ una tassa illegittima per le ditte autoctone”

MANTOVA – Nei quindici anni dal 2002 al 2017 le imprese mantovane autoctone sono diminuite del 21,6% a fronte di un aumento del 9,5% delle imprese cutresi che si sono insediate nella provincia mantovana.
Parte da qui l’ex senatore e ed ex vicepresidente della Commissione Antimafia Luigi Gaetti per spiegare il perché abbia deciso di finanziare con i soldi del suo Tfr di senatore l’indagine sull’uso del capitale mafioso a Mantova, Reggio Emilia, Cremona e Piacenza presentata oggi al Mamu durante un convegno che ha analizzato i rapporti tra economia mantovana e ‘ndrangheta durante il quale sono intervenuti lo stesso Gaetti, il coordinatore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università di Milano Nando Dalla Chiesa, il presidente della Consulta territoriale per la Legalità Azzolino Ronconi e il ricercatore dell’Università di Milano Patrizio Lodetti che ha svolto la ricerca il quale ha spiegato come la presenza di imprese crotonesi, in grande maggioranza del settore edile e costruzioni, si concentri nel mantovano a Viadana, Suzzara, Gonzaga, Mantova e Borgo Virgilio.
Non tutte ovviamente sono collegate a organizzazioni mafiose ma quelle che lo sono riescono a divenire degli agenti di trasformazione sociale in grado di modificare il tessuto economico in cui operano grazie proprio al potenziale mafioso che hanno a disposizione. Sono 604 le imprese calabresi di edilizia a costruzioni nel Mantovano di cui 311 di Crotone, in particolare di Cutro. Un’indagine che evidenzia come la provincia virgiliana faccia parte ormai a pieno titolo del quadrilatero padano dell’ndrangheta.
L’indagine evidenzia anche come le performance delle imprese collegate alla ‘ndrangheta siano migliori rispetto a quelle autoctone nonostante un minor numero di dipendenti di quest’ultime.
E effettivamente nel mantovano le performance economiche delle imprese con titolari o manager crotonesi hanno mediamente  una  EBITDA  superiore  di circa  14 mila  euro  rispetto  alle  imprese  con titolari o top manager “autoctoni”. Detto in altri termini, l’origine degli imprenditori sembra avere un effetto sulla performance dell’impresa, dunque essere crotonesi sembrerebbe   costituire   un   vantaggio   posizionale nell’economia mantovana come nelle altre province del quadrilatero. Ma è possibile oggi contrastare davvero un’ndrangheta che ormai non è solo infiltrata nel nostro territorio ma addirittura radicata?
“Si a patto che ci sia una sinergia di intenti tra le istituzioni e tutti i soggetti che si muovono su un territorio” risponde Dalla Chiesa che porta come esempio Expo 2015 dove la criminalità organizzata non è riuscita ad insediarsi.
“Per poterla contrastare è importante averne una conoscenza approfondita per questo sono importanti indagini come quella di oggi che permettono di apprenderne i meccanismi” sottolinea Gaetti.

Vedi tutti i dettagli nel video servizio con le interviste a Patrizio Lodetti, Nando Dalla Chiesa e Luigi Gaetti.