MANTOVA – E’ stato il regista Andrea Segre, una delle figure più autorevoli del cinema italiano, l’ospite dell’evento di pre-apertura di MantovaFilmFest, giunto alla sua quindicesima edizione, giovedì sera al Conservatori. Il Mff 2022 prenderà il via giovedì 18 per concludersi lunedì 22 agosto.
Presentato da Paolo Cenzato, l’incontro ha introdotto il film “Io sono lì””(Italia 2011, 92’) snocciolando i retroscena e gli aneddoti che hanno portato alla scelta dell’ambientazione a Chioggia, luogo delle sue origini famigliari e della sua infanzia, e degli attori in scena.
Il luogo: l’osteria Paradiso, che si trova a due passi dalla abitazione dei nonni gestita da una donna cinese, e i protagonisti scelti in modo trasversale mescolando star del cinema come la cinese Zhao Tao e il croato Rade Serbedzija con i frequentatori reali del locale. Segre è un nome conosciuto dal pubblico del festival: nell’edizione 2012 premiò il suo film d’esordio con il Lauro di Virgilio.
La trama. Shun Li è un’immigrata cinese occupata a Roma in una fabbrica tessile. Fa gli straordinari per pagare il suo debito e far venire in Italia il figlio di otto anni, rimasto in Cina. In attesa dell’arrivo del piccolo viene trasferita a Chioggia per fare la barista in un’osteria frequentata da vecchi pescatori. Dopo aver superato una serie di problemi di ambientazione, primo fra tutti la lingua, fa amicizia con un vecchio pescatore, il Poeta, chiamato così per la sua versatilità improvvisare i versi in rima. Bepi è jugoslavo immigrato in Italia da ormai 30 anni. Tra Shun Li e il pescatore nasce una relazione mal vista da tutti, sia italiani che cinesi. Per evitare che tale situazione influisca negativamente sulla possibilità che arrivi il figlio, Shun Li è costretta ad interrompe la relazione e va a lavorare in una fabbrica di import-export. Un giorno, molto prima del previsto, con sua grande gioia appare il figlio dalla Cina e si chiede chi abbia pagato il suo debito. Il pensiero di Shun Li va subito al suo amico di Chioggia e cerca di informarsi, ma scopre che Bepi è morto.
“Io sono lì” ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Nel settembre 2011 il film ha avuto tre riconoscimenti alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: il Premio Fedic “per l’originalità di un racconto che intrecciando abilmente la fiction e il documentario ci dona un ritratto efficace e convincente della realtà di oggi”, il Premio Lanterna Magica (Cgs) e il Premio Lina Mangiacapre.
Nell’ottobre 2011 è stato selezionato con una menzione speciale, dalla giuria dell’8º Reykjavík International Film Festival del 2011 “per la poesia e la grazia impiegati nel trattamento del tema della integrazione (o mancata integrazione) degli immigrati nella società occidentale”. E’ stato selezionato anche al 55° Times Bfi London Film Festival. Nel novembre 2011 ha vinto il Premio Eurimages al Festival del Cinema Europeo di Siviglia per la migliore co-produzione europea con la motivazione di “aver trattato un argomento d’attualità come quello dell’immigrazione e dell’integrazione con sensibilità e senza pretese (che non diminuisce la qualità e complessità) e per avere usato saggiamente le potenzialità espressive del mezzo cinematografico. In breve, il film affronta un tema così complesso come le relazioni umane e il lavoro”. Il premio ricevuto di 20mila euro è stato utilizzato per finanziare la distribuzione del film in Spagna.
Nel 2012 al Bif&st di Bari vince il Premio Franco Cristaldi per il miglior film e il Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia. Nello stesso anno vince l’Arco d’oro quale miglior film all’Est Film Festival di Montefiascone.