La galleria Mad propone una doppia personale di Cordua e Noto

MANTOVA – La nuova stagione della galleria Mad in via Cavour a Mantova parte proponendo una doppia personale dell’artista Carlo Cordua e Teresa Noto dal 27 agosto al 9 settembre 2022. Il vernissage è fissato per sabato 27 agosto alle ore 18,30 con la presentazione di Massimo Pirotti

Carlo Cordua

è nato a Napoli nel 1963. Ha disegnato e dipinto fin dall’adolescenza, per cui l’approdo alla pittura è stato solo la maturazione di un lungo processo. Vive un tormentato rapporto con la natura, della quale continua a nutrire immagini incontaminate di altri tempi. I suoi paesaggi ne sono la prova più convincente. “L’interesse della mia ricerca è incentrato sul paesaggio. Sempre di più avverto l’esigenza di raccontarlo attraverso la dimensione del ricordo. Nascono, così, immagini evanescenti e rarefatte che evocano marine, campi, declivi, insomma una natura sgombra di artifici, al riparo della presenza, spesso molesta, dell’uomo. I paesaggi per me hanno un carattere fortemente simbolico. Essi infatti sono mutuati dai sentimenti più reconditi di un’infanzia mitica, ed esprimono, attraverso i colori e le atmosfere, l’aspetto più autentico della mia personalità”. Il pittore è rimasto, rimane e sempre rimarrà affascinato dalle infinite prospettive offerte dall’incessante vitalità del mare, ma anche dalla tipica luce mediterranea, tanto amata dagli impressionisti, che segna i profili delle colline e dei paesaggi della sua terra.

Teresa Noto

Trame lucenti e filamentose che irradiano energia vitale, una materia che si eleva attraverso bagliori impalpabili, questa è laricerca stilistica di Teresa Noto che con le sue opere erige mistiche apparizioni dalle intricate strutture, solenni cattedrali dell’anima dove l’uomo può perdersi in infinite e contemplative visioni. Una indagine di sempiterna introspezione dove la pittura è il tramite che rivela una azione liberatoria ma allo stesso tempo di protezione e cura del proprio se superiore. Le opere solitamente di grandi dimensioni conducono lo spettatore verso un mondo onirico ricco di elementi simbolici, ma la percezionenon riguarda solamente le retiniche emozioni della visualizzazione ma attraversoessa lo spettatore è in grado di seguire e percepire un suono vibrazionale continuo come un vortice ambientale, una sorta di localizzazione tridimensionale del suono condotto dai movimenti energetici della materia che sapientemente creata dall’artista, la imprime con un suo “rituale emotivo” generato da vitali movenze sotto forma di materia e di luce. Le sue opere dal ciclo delle cattedrali a quelle più materiche sono la mediazione tra le nostre origini terrene e l’elevazione spiritualeche si esprimono attraversogli intricati percorsi strutturali del nostro cosmo interiore, dove l’impianto materico e lucente rimanda ad una sincronicità che conduce il genere umano ad uno stato di flusso mentale,celebrando l’importanza del qui ed ora. Flussi di pensiero che partono dalla materia/corpo e arrivano alla luce/spirito, dualismo necessario per il raggiungimento della purezza e dell’ equilibrio.
Questo grande percorso artistico determina una costante che il ciclo della vitaci conduce in modo perpetuo ad una perenne trasformazione e per questo ogni strato e ogni gesto pittorico dell’artista mantovana si evolve ad ogni nuova visione dell’universo interiore in contrapposizione alla visione aleatoria del genere umano perso nel turbinio della società che impone fasulli stereotipi. (Massimo Pirotti)

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