MANTOVA – Virgilio, senz’altro uno dei principali simboli di Mantova nel mondo, probabilmente fino a questi ultimi anni troppo poco promosso dal territorio mantovano fatta eccezione per il Comune di Borgo Virgilio impegnato con la realizzazione del Museo di Virgilio nel Forte di Pietole e già inserito nel sodalizio dei Parchi letterari italiani.
Della necessità di una maggior valorizzazione del Sommo poeta latino con iniziative, progetti e magari anche un luogo fisico a lui dedicato nel capoluogo, ne ha parlato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi giovedì scorso, in occasione della presentazione delle mostre su Pisanello al Ducale e su Giulio Romano al Te allestite contemporaneamente.
Si è ancora in una fase iniziale ma è lo stesso Palazzi a spiegare che “si sta lavorando per la creazione di un comitato scientifico, e che per il progetto è già stato coinvolto il giornalista Srefano Scansani”.
“Ci confronteremo anche ovviamente con Borgo Virgilio e con le altre realtà che condividono con Mantova il nome di Virgilio, non a caso ho già preso contatti pure con il sindaco di Napoli” prosegue Palazzi.
Nella città partenopea c’è infatti la tomba di Virgilio come recita la famosa iscrizione posta proprio sul monumento funebre del poeta nel Parco Vergiliano a Piedigrotta: “Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc / Parthenope; cecini pascua, rura, duces. La leggenda narra che questa frase sarebbe stata dettata dallo stesso Virgilio in punto di morte. Si traduce con “Mantova mi generò, la Calabria (il Salento) mi rapì, e ora mi tiene Napoli; cantai i pascoli, le campagne, i condottieri”
La tomba dal I secolo è stata meta del pellegrinaggio di poeti scrittori e fu tappa fissa nel XVIII° secolo del Grand Tour, il celebre viaggio di formazione degli intellettuali europei.
Insomma anche Mantova vuole finalmente valorizzare Virgilio, o meglio tornare a farlo perchè in passato il vate latino venne degnamente celebrato dalla città: si pensi solo che furono i francesi, nel periodo della loro dominazione, a far costruire Piazza Virgiliana per volere del generale Miollis, grande estimatore della cultura classica ed animato dalla passione per Virgilio. I festeggiamenti per l’inaugurazione della piazza durarono giorni. Al centro della piazza fu collocato un monumento che presentava il busto del poeta sopra un’alta colonna. Dopo una serie di vicessitudini che videro lo smantellamento del monumento, questo fu ricostruito ed inaugurato nel 1927 (Vedi anche:https://mantovauno.it/home-page/s-anselmo-una-festa-da-sempre-tra-sacro-e-profano-ed-ecco-perche-le-giostre-da-piazza-virgiliana-finirono-al-te/ ).
Valorizzare Virgilio significa ovviamente avere un importante richiamo in più anche sul fronte turistico, con la creazione di itinerari ad hoc dentro la città e tra la città e la provincia che di certo richiamerebbero molti visitatori, o magari farebbero si che chi già decide di venire a Mantova prolunghi la sua permanenza alla scoperta anche di Virgilio e del suo mito.
Già oggi la città è piena del resto di luoghi collegati a Virgilio come si può leggere sul portale del Comune di Mantova https://www.comune.mantova.it/index.php/mobilita-ciclistica/itinerari-naturalistici-e-storico-culturali/virgilio-a-mantova ): da Piazza Broletto al Ducale, dal Palazzo dell’Accademia Virgiliana al Bibiena, e poi la Biblioteca Teresiana, l’Archivio di Stato, Piazza Virgiliana ovviamente, Palazzo di san Sebastiano, Palazzo Te ed altre mete che potrebbero diventare le tappe di un itinerario di sicuro interesse artistico, culturale ma anche naturalistico.