(Adnkronos) – Le parole del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alle ultime battute come per tutto il governo Draghi, suonano come un testamento. Prima dice: “Fondamentale che i rigassificatori vengano messi in funzione il prima possibile perché ne va della sicurezza nazionale. E’ urgentissimo che dall’inizio dell’anno prossimo ci sia almeno il primo rigassificatore, quello di Piombino”. Poi, sui tempi necessari, aggiunge: “sicurezze non ne ho, è un’eredità che lascio e spero che tutti si rendano conto che la sicurezza energetica nazionale dipende da quello. Se abbiamo il Gnl e abbiamo la nave, e non saremo in grado di utilizzarlo sarà un vero e proprio suicido; qualcuno dovrà prendersi la responsabilità”.
L’indicazione non poteva essere più netta ma la domanda che nasce subito dopo averla recepita è: a che punto siamo? Sostanzialmente, ancora al cortocircuito istituzionale. Il nuovo governo, a guida Giorgia Meloni, dovrà decidere se muoversi in continuità con il governo Draghi, che ha aperto la strada a un immediato attracco della nave Golar Tundra, comprata da Snam, a Piombino. Il sindaco, Francesco Ferrari, di Fratelli d’Italia, non si rassegna. “Il futuro Governo dovrebbe essere investito della decisione sul rigassificatore che è stata presa da quello precedente. Noi solleviamo questioni tecniche, non politiche, cui Snam oggi non ha dato risposta: le nostre preoccupazioni non sono per il colore della nave che arriverà in porto, ma per la sicurezza di chi in porto ci lavora, per quella dei milioni di turisti che salgono sui traghetti, per la salute pubblica”.
Molto diversa la posizione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronto a rilasciare la concessione per l’ormeggio entro il 27 ottobre. “Sono ottimista sul fatto che possano sciogliersi uno per uno tutti i nodi e si possa arrivare alla realizzazione del progetto-Piombino che significa la nave, ma anche la piattaforma offshore e tutte le opere complementari che sono di grande importanza per il futuro della Val di Cornia”.
Una delle variabili ancora aperte riguarda l’intesa fra Stato e Regione per definire le compensazioni che Piombino potrà ricevere: la strada 398, le bonifiche dell’acciaieria ex-Lucchini oggi Jsw, lo sviluppo delle energie rinnovabili. Giani chiede soprattutto un segnale forte sul caro bollette. “Chiederemo il 50% di sconto per imprese e cittadini per tutto il tempo in cui la nave starà a Piombino”. Di questi tempi, un incentivo non da poco per convincere la popolazione locale, che resta per la maggior parte fermamente contraria alla presenza del rigassificatore.