Infortuni, Inail e Mims: al via campagna di comunicazione per sicurezza stradale

(Adnkronos) – Non rischiare, segui la #StradadellaSicurezza. Questo il messaggio lanciato dall’Inail e dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims) attraverso la nuova campagna di comunicazione che a partire da oggi proseguirà per circa un mese su stampa, web, tv e radio nazionali e locali, per promuovere comportamenti corretti che rendano sicura l’esperienza di guida per tutti gli utenti della strada. 

La campagna, composta da spot audio e video di 30 secondi e da contenuti visuali e informativi, ha come target principale di riferimento autotrasportatori, gestori di aziende di trasporto, datori di lavoro, lavoratori, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e altre figure della prevenzione aziendali.  

Il concept creativo utilizza la simbologia dei segnali stradali per mettere in evidenza i comportamenti da evitare durante la guida, accompagnati dalle percentuali delle cause degli incidenti, e richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione per evitarli. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere la cultura della sicurezza stradale e delle migliori pratiche in un settore già particolarmente impegnato in questa direzione. 

La prevenzione passa innanzitutto attraverso il comportamento corretto del conducente nel pieno rispetto del Codice della Strada, dall’osservanza dei limiti di velocità e dei tempi di guida e di riposo, alle azioni volte a mantenere inalterato il proprio stato psico-fisico e a garantire la funzionalità dell’automezzo, dal rispetto delle norme sull’utilizzo dei telefoni cellulari fino alla pianificazione dei percorsi, tenendo conto delle condizioni della strada e dei fenomeni meteorologici avversi. La distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata rappresentano il 39% delle cause degli incidenti stradali. 

Sonnolenza e stanchezza, in particolare, sono associate a circa un quinto degli incidenti. Stare svegli per 24 ore induce errori alla guida simili a quelli commessi da chi ha livelli di alcool nel sangue uguali o superiori a 1,00 g/l, mentre il tasso alcolico nei conducenti professionali deve essere pari a zero.  

È fondamentale, quindi, rispettare i tempi di guida e riposo, come previsto dalla normativa italiana e da quella comunitaria. Sulla base di quanto stabilito dal Primo Pacchetto Mobilità, adottato dal Parlamento europeo nel luglio 2020, chi guida veicoli per il trasporto delle merci sopra le 3,5 tonnellate può guidare un massimo di nove ore al giorno (e due volte alla settimana fino a 10 ore) e deve fare una pausa di 45 minuti ogni quattro ore e 30 minuti di guida. 

Dall’analisi dei dati Inail emerge l’elevata incidenza del ‘rischio strada’ sul numero complessivo degli infortuni sul lavoro, soprattutto quelli con conseguenze più gravi. Negli anni pre-pandemia, infatti, oltre il 40% dei decessi denunciati all’Istituto è avvenuto con il coinvolgimento di un mezzo di trasporto, in occasione di lavoro, come nel caso di tassisti e autotrasportatori, o in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.  

I lavoratori sono più esposti rispetto alle lavoratrici perché maggiormente coinvolti nelle attività che includono la guida di un mezzo di trasporto. La quota maschile è pari al 60% di tutti gli infortuni su strada e sale all’80% negli infortuni legati a lavori svolti con un mezzo di trasporto, risultando ancora più elevata, circa il 90%, tra le vittime di casi mortali. 

Questa tendenza è confermata anche dai dati del 2021: l’anno scorso le denunce di infortunio con coinvolgimento di un mezzo di trasporto sono state 75mila, pari a circa il 13% del totale, con un notevole aumento rispetto al 2020, quando le iniziative di contenimento della pandemia – confinamenti, blocchi di alcune attività e della circolazione veicolare, massiccio ricorso al lavoro agile – hanno quasi dimezzato gli infortuni stradali.  

Il dato del 2021 resta comunque al di sotto di quello del 2019 (93mila denunce) e degli anni precedenti. Per quanto riguarda le denunce di infortuni stradali con esito mortale, l’anno scorso sono state 415, il 30% del numero complessivo delle morti sul lavoro segnalate all’Inail, in aumento del 6% rispetto al 2020 ma ancora al di sotto dei circa 500 casi denunciati negli anni precedenti. 

Con particolare riferimento al settore dell’autotrasporto professionale, secondo i dati della Polizia stradale la percentuale degli incidenti che nei primi sei mesi del 2022 hanno coinvolto autotreni e autoarticolati sulle autostrade italiane è in calo: da gennaio a giugno sono stati 628, il 15,9% del totale, mentre nel primo semestre del 2021 i mezzi pesanti erano stati convolti nel 19,4% degli incidenti.  

(Adnkronos)