Trump si dichiara non colpevole. Il pm chiede la protezione per i testimoni

Afp

In un’affollata aula del tribunale di Manhattan, Donald Trump, che è in stato di arresto, si è dichiarato non colpevole per tutti i 34 capi di imputazione che gli sono stati contestati nell’atto di incriminazione per il caso Stormy Daniels, letto dal giudice Juan Merchan. Le accuse sono di aver falsificato i registri della società e partecipato a un complotto per versare denaro in cambio del silenzio a due donne alla fine della sua campagna elettorale del 2016.
Trump e’ uscito dopo quasi un’ora dall’aula del tribunale di Manhattan. Non ha risposto alle domande dei giornalisti.

Il pubblico ministero Alvin Bragg, riferisce l’Ansa, si e’ detto “molto preoccupato” durante l’udienza di oggi per l’effetto che i post “minacciosi” di Donald Trump sui social media potrebbero avere su giurati e testimoni e ha chiesto un provvedimento per proteggerli. In vista del suo arresto, il tycoon aveva infatti evocato il rischio di “morte e distruzione” sul suo social Truth Social e aveva pubblicato un’immagine che lo mostrava con una mazza da baseball accanto a Bragg.

Un “giudice fazioso”, un “processo farsa” da spostare in un quartiere non ostile, una “caccia alle streghe” ordinata da Joe Biden e dal Partito democratico al potere “che oggi arresta il suo principale oppositore per non aver commesso alcun crimine”: un Donald Trump furioso ha menato fendenti (social) a destra e manca prima ancora di costituirsi nel blindatissimo tribunale di Manhattan per la storica incriminazione nel caso della pornostar Stormy Daniels, primo ex presidente americano a finire sotto inchiesta penale e tecnicamente in stato di arresto. Con accuse che includono la cospirazione e il pagamento per comprare durante la campagna presidenziale del 2016 il silenzio di un’altra donna con cui aveva avuto un affaire nello stesso periodo di Daniels, dieci anni prima: l’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal. “I democratici della sinistra radicale hanno reso criminale l’uso del sistema giudiziario, questo non è quello che l’America dovrebbe essere”, ha attaccato su Truth. Poi ha piazzato alcune mine legali, anticipando forse le istanze dei suoi difensori. Il processo, ha scritto, “dovrebbe essere spostato nella vicina Staten Island” evitando la corte di Manhattan, una “sede molto di parte, con alcune aree che hanno votato l’1% repubblicano”.

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