ROMA (ITALPRESS) – Oggi, sempre più donne si rivolgono a professionisti del benessere mentale per affrontare le sfide della maternità. La festa della Mamma 2023 si avvicina e Claudia Campisi, psicologa del lavoro e career coach che collabora con TherapyChat, dà la sua visione sui sensi di colpa legati alla maternità, approfondendo in particolare i fattori che li innescano, le forme di disagio con cui questi si manifestano.
Sono tante le paure che le donne affrontano quando decidono di generare una vita ed è importante riconoscerle: il timore che non sia il momento giusto per avere un figlio legato spesso ai bisogni di autorealizzazione di una donna, le preoccupazioni economiche dovute a precarietà professionale, la convinzione di non avere le capacità e abbastanza tempo…in poche parole: “di non farcela”. Anche la decisione di intraprendere questo percorso tardivamente procura molte ansie, tra le più comuni quelle di incorrere in problemi di infertilità o maggiori rischi durante la gravidanza.
Tra le forme di disagio legate ai sensi di colpa ci sono i sentimenti di inadeguatezza e la paura di non riuscire a gestire efficacemente i ruoli ricoperti dalle madri all’interno dei differenti contesti di vita. Ed ecco che insorgono giudizi severi frutto di autovalutazione che si amplificano nelle persone più fragili al punto da provare di vergogna. Molte richieste di aiuto e di terapia online, infatti, nascono dal bisogno di iniziare un lavoro personale su di sè per contrastare le sensazioni di insicurezza che portano la persona con il tempo a credere di non essere mai all’altezza. Una percezione fortemente ancorata alla paura di essere costantemente sotto una lente immaginaria di valutazione.
A proposito di questi temi, dal team di TherapyChat, una delle principali piattaforme di psicologia online in Italia, arrivano 5 consigli a beneficio della salute mentale e del benessere emotivo delle madri: cercare supporto sociale di amici e famigliari,
parlare dei propri sentimenti e chiedere aiuto a uno psicologo quando si ha bisogno di cambiare il modo di affrontare le situazioni e di acquisire risorse psicologiche per gestirle.
Dedicarsi del tempo: Ricavarsi piccoli spazi per esercizio fisico o meditazione è fondamentale. Cercare gruppi di supporto: avere un confronto alla pari con chi sta vivendo esperienze simili aiuta ad affrontare l’isolamento e la solitudine.
Essere gentili e comprensive con sè stesse e creare aspettative realistiche: nessuno è perfetto e ogni famiglia è unica, commettere errori e avere limiti è parte del processo di apprendimento.
-foto ufficio stampa Noesis-
(ITALPRESS).
Sono tante le paure che le donne affrontano quando decidono di generare una vita ed è importante riconoscerle: il timore che non sia il momento giusto per avere un figlio legato spesso ai bisogni di autorealizzazione di una donna, le preoccupazioni economiche dovute a precarietà professionale, la convinzione di non avere le capacità e abbastanza tempo…in poche parole: “di non farcela”. Anche la decisione di intraprendere questo percorso tardivamente procura molte ansie, tra le più comuni quelle di incorrere in problemi di infertilità o maggiori rischi durante la gravidanza.
Tra le forme di disagio legate ai sensi di colpa ci sono i sentimenti di inadeguatezza e la paura di non riuscire a gestire efficacemente i ruoli ricoperti dalle madri all’interno dei differenti contesti di vita. Ed ecco che insorgono giudizi severi frutto di autovalutazione che si amplificano nelle persone più fragili al punto da provare di vergogna. Molte richieste di aiuto e di terapia online, infatti, nascono dal bisogno di iniziare un lavoro personale su di sè per contrastare le sensazioni di insicurezza che portano la persona con il tempo a credere di non essere mai all’altezza. Una percezione fortemente ancorata alla paura di essere costantemente sotto una lente immaginaria di valutazione.
A proposito di questi temi, dal team di TherapyChat, una delle principali piattaforme di psicologia online in Italia, arrivano 5 consigli a beneficio della salute mentale e del benessere emotivo delle madri: cercare supporto sociale di amici e famigliari,
parlare dei propri sentimenti e chiedere aiuto a uno psicologo quando si ha bisogno di cambiare il modo di affrontare le situazioni e di acquisire risorse psicologiche per gestirle.
Dedicarsi del tempo: Ricavarsi piccoli spazi per esercizio fisico o meditazione è fondamentale. Cercare gruppi di supporto: avere un confronto alla pari con chi sta vivendo esperienze simili aiuta ad affrontare l’isolamento e la solitudine.
Essere gentili e comprensive con sè stesse e creare aspettative realistiche: nessuno è perfetto e ogni famiglia è unica, commettere errori e avere limiti è parte del processo di apprendimento.
-foto ufficio stampa Noesis-
(ITALPRESS).