(Adnkronos) – La Procura di Firenze indaga sul possibile rapimento di Kataleya Mia Chicllo Alvarez, la bambina di 5 anni scomparsa dal primo pomeriggio di sabato 10 giugno mentre giocava nel cortile dell’ex hotel Astor, nel quartiere di Novol. Lì, nello stabile occupato da un centinaio di immigrati, la piccola abita con la famiglia di origine peruviana.
Il reato ipotizzato è sequestro di persona. In un primo momento, i magistrati avevano aperto il fascicolo di indagine per abbandono di minore. Anche la Direzione distrettuale antimafia è stata interessata della vicenda.
Ha ingerito una quantità di candeggina non letale e ha avuto un malore la madre della piccola Kata. La donna era appena tornata all’hotel Astor dopo essere stata sentita in procura. Soccorsa dal 118 è stata trasportata all’ospedale Careggi dove è stata poi ricoverata. L’ambulanza è stata scortata in ospedale da un’auto della polizia. Secondo quanto si apprende la donna non sarebbe in pericolo di vita. Non è chiaro se la mamma della piccola scomparsa abbia ingerito candeggina in un tentativo di suicidio o per compiere un gesto dimostrativo. Anche un’amica della donna è stata trasportata in ospedale per un malore.
Domenica il padre della piccola, detenuto in carcere, ha tentato il suicidio. Davanti all’hotel Astor un gruppo di circa 30 persone ha manifestato in solidarietà con la mamma della piccola scomparsa affinché sia ritrovata al più presto.
L’uomo avrebbe ingerito da un flacone un detersivo ed è stato trasportato nel tardo pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli, dove è rimasto in osservazione fino a questa mattina. L’uomo, come ha scritto Firenze Today, si sarebbe mostrato molto agitato e, piantonato dalla polizia penitenziaria, avrebbe tentato anche in ospedale, durante la notte, il suicidio, provando a strangolarsi con un cavo. Sarebbe già stato nuovamente portato nel penitenziario fiorentino.
La madre Kathrine Alvarez è stata sentita in Procura come persona informata dei fatti. Non c’è al momento, secondo gli investigatori dell’Arma dei carabinieri che conducono le indagini, nessun elemento che porti a pensare a un coinvolgimento delle persone indicate dalla madre della piccola come possibili responsabili, ovvero coloro che una decina di giorni fa furono protagonisti di un’aggressione per una vicenda legata al racket degli affitti nell’immobile occupato. Eppure in una dichiarazione rilasciata alle telecamere questa mattina la mamma della bambina ha detto: “Non farò denuncia, non farò niente, ma lasciate tornare a casa mia figlia”.
“È impossibile che lei si perda, impossibile che si allontani da sola”, ha ripetuto per l’ennesima volta la donna. “Qualcuno l’ha presa e l’ha portata via. Io ho detto ai carabinieri chi possono essere queste persone. Che me la riportino, non se la devono prendere con lei, questi problemi sono dei grandi non dei bambini”, ha detto Kathrine. “Non denuncio nessuno, ma per favore fate tornare a casa Kata, ridatemi la mia bambina”, ha aggiunto la donna tra le lacrime.
Intanto di Kataleya non c’è nessuna traccia: mezza città è stata battuta da centinaia di volontari senza esito. La Prefettura ha chiuso il piano delle ricerche della piccola: ora sono in corso le indagini della polizia giudiziaria.