MANTOVA – L’allarme è partito già questa mattina presto dai social. Quello relativo al ritiro delle pensioni, al fatto che nel mantovano poco più di una quarantina di uffici postali su un centinaio sono aperti da qui al primo aprile, alcuni tra l’altro non tutti i giorni, e il pericolo degli assembramenti era dietro l’angolo.
Per non parlare del problema per migliaia di anziani che, non avendo la possibilità di raggiungere autonomamente un ufficio postale lontano da casa, non sanno come fare per la pensione.
Di li a poco i timori si sono trasformati in realtà con lunghe code davanti alle sedi degli uffici postali e di conseguenza anche qualche assembramento. Tutto ciò che invece dovrebbe essere evitato per contrastare l’epidemia di coronavirus.
E peggio ancora, almeno per quanto riguarda il capoluogo, anziani che hanno dovuto ricorrere ai trasporti pubblici per raggiungere gli uffici postali visto che gli uffici periferici erano chiusi (quelli aperti sono la sede centrale di Piazza Martiri e la filiale di viale Partigiani in Valletta Paiolo).
Tra le situazioni più difficili quella di Lunetta e degli altri quartieri a nord della città al punto che il sindaco Mattia Palazzi è intervenuto con la direzione della Poste ed è lui stesso ad informare dalla sua pagina Facebook che “Mi ha appena richiamato la dirigente delle Poste. Sono riuscito ad ottenere che domani e lunedì riaprono l’ufficio e sportelli di Lunetta-Frassine. La ringrazio per avere accolto parte delle mie richieste. Di più adesso non è possibile anche per la riduzione dei vettori che forniscono le Poste. Gli anziani di Lunetta Frassine e dei quartieri più vicini potranno quindi ritirare lì la propria pensione”.