(Adnkronos) – ‘The Exchange’ (Lo scambio) l’atteso seguito del romanzo ‘Il socio’ di John Grisham uscito ieri negli Stati Uniti diventerà un film solo se Tom Cruise lo vorrà. Ad affermarlo, in un’intervista alla Bbc, è John Grisham, l’autore del bestseller del 1991 su uno studio legale di Memphis fondato dalla mafia per riciclare denaro ed evadere il fisco che divenne poi anche un blockbuster di Hollywood proprio con Cruise nel ruolo del protagonista Mitch McDeere. Sul perché siano passati più di 30 anni dal primo romanzo al sequel, Grisham ha spiegato: “Non posso semplicemente sedermi e forzare una storia ad uscire fuori. Devo essere ispirato… per scrivere il romanzo. Nel frattempo, ci sono tanti altri libri da scrivere. Continuavo a pensare a Mitch e a quanto sarebbe stato divertente riportarlo in azione. Non avevo idea che sarebbe successo. Ci vuole tanto tempo”.
‘The Exchange – After the firm’ segue i protagonisti, Mitch e la moglie Abby, quindici anni dopo i fatti raccontati ne ‘Il Socio’. La trama è stata svelata in parte sul sito ufficiale dell’autore: Mitch è diventato un avvocato di fama internazionale ed esercita a New York; un suo stretto collaboratore viene rapito durante un lavoro in Libia, e per concedere la sua liberazione i malavitosi chiedono un ingente riscatto. Mitch si troverà al centro di un complotto che ha implicazioni internazionali. Questa volta, però, non avrà nessun posto dove nascondersi. Il libro sembra già pronto per la trasposizione cinematografica. Ma Cruise tornerà ad interpretare Mitch? “Lo spero, non è ancora in lavorazione”, ha detto Grisham. “Se Tom vuole farlo, sarà fatto. Se Tom non vuole farlo, probabilmente non sarà fatto”, ha aggiunto.
Nell’intervista John Grisham ha parlato anche della “minaccia” rappresentata dall’intelligenza artificiale che non può essere ancora pienamente spiegata, compresa o prevista. Grisham, però, fa parte di un gruppo di scrittori che hanno accusato OpenAI di addestrare illegalmente ChatGPT sul loro lavoro. Jonathan Franzen, Jodi Picoult e George RR Martin sono tra coloro che si sono uniti in un’azione legale collettiva. Grisham ha confessato alla Bbc: “È il mio turno di sporgere denuncia”. Ha detto: “Per 30 anni sono stato citato in giudizio da tutti – per calunnia, diffamazione, copyright, qualunque cosa – ora è il mio turno”.
Infine, lo scrittore ha parlato del fascino del crimine e del dramma legale: “abbiamo una dipendenza dalla violenza” e la gente “ama i grandi processi sensazionali”. Ma si è detto anche “più pessimista” sul sistema legale contemporaneo. “Negli ultimi 15 anni ho fatto parte di due consigli di amministrazione dedicati a scagionare persone innocenti che sono in prigione”, ha spiegato. “Mi sono reso conto che ci sono migliaia di persone innocenti in prigione: tutte hanno ricevuto un pessimo verdetto”, ha concluso.