Ultimo fine settimana di ottobre con il Museo diffuso delle Vie dei Tesori Mantova 2023

MANTOVA – Ritorna per l’ultimo fine settimana di ottobre il museo diffuso delle Vie dei Tesori Mantova 2023. Un percorso in otto luoghi e due esperienze tra ambienti e luoghi inediti.

Si potrà ammirare la “scala santa” di Palazzo Ducale, si entra al Politecnico e nelle Officine del Gas, nell’Archivio Storico Diocesano e nella Galleria Nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco, nell’antica chiesa di San Leonardo e nel Teatro Scientifico del Bibiena in versione settecentesca. Si accede a una vista spettacolare sulla città, si ascolta la voce dei Martiri di Belfiore

28 e 29 ottobre
MANTOVA. Ancora sette luoghi straordinari e due esperienze da non perdere per avvicinare una Mantova inedita, anche se quotidianamente sotto gli occhi, rinsaldando il rapporto che corre tra cittadini e comunità.
Sono tutti luoghi ritrovati, infatti, quelli visitabili nell’ultimo finesettimana di ottobre con Le Vie dei Tesori, il festival che dal 2006 apre e racconta centinaia di luoghi in Sicilia, e che è tornato a Mantova per il suo settimo anno consecutivo. Anche quest’anno la manifestazione ha messo insieme un programma pieno di inediti lungo tre weekend. Una nuova edizione, sempre in collaborazione con l’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, e la Fidam, la Federazione italiana Amici dei musei, sotto il patrocinio del Comune di Mantova e in sinergia con Diocesi, Università, Politecnico, Demanio, Azienda Tea, associazione Alkèmica.

IL FESTIVAL A MANTOVA.
Tesori da scoprire per la prima volta, tesori da riguardare con occhi nuovi, tesori di cui ascoltare la storia, che è la condizione essenziale per conoscerli davvero. “Un luogo non raccontato è un luogo muto” è il mantra delle Vie dei Tesori E apre otto luoghi preziosi, tessere che compongono un mosaico di arte, acqua, scienza, da scoprire anche dall’alto, da un’altana sconosciuta sulla città.
Info e coupon del festival su www.leviedeitesori.com, sito che è una fonte continua di materiali, fotografie e video. È stato anche allestito un info point alle Pescherie di Giulio Romano, via Pescheria 20, attivo nei tre weekend (da venerdì a domenica) dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 17

I LUOGHI DI MANTOVA nel dettaglio | 28 – 29 ottobre
ARCHIVIO STORICO DIOCESANO
La “memoria” della città con antichi documenti inediti
Negli anni in cui non esistevano gli archivi pubblici, la memoria della città passava dal patrimonio documentario della Diocesi nell’arco di un millennio. L’Archivio storico diocesano conserva la testimonianza del governo condotto dai suoi vescovi, dell’operato del clero, della gestione dei beni ecclesiastici, dei rapporti con autorità ecclesiastiche, religiose, militari e civili. Già dimora dei marchesi Bianchi, l’edificio settecentesco è divenuto sede dell’Episcopio dal 1824. È stato affiancato anche un fondo di codici, coralie libri liturgici, manoscritti e a stampa, provenienti da diverse chiese della Diocesi,oltre alla cattedrale. Durante la visita saranno mostrati alcuni antichissimi documenti del territorio mantovano.
Piazza Sordello, 15
Visite: sab. 28 h14.30-17.30; dom. 29 ore 10-12.15/14.30-17.30

CHIESA DI SAN LEONARDO
La chiesa che fece nascere il quartiere e la cappella ritrovata sotto le bombe
Dal XII secolo attorno a San Leonardo nacque una struttura in grado di ospitare i monaci benedettini di San Rufino, protezione importante per la zona insalubre e minacciata dalle acque. La presenza di una chiesa e la sicurezza offerta dalla presenza dei monaci fecero sì che l’insediamento abitativo crescesse fino al quartiere vitale che è oggi. La chiesa di San Leonardo subì rifacimenti e solo nel XVIII secolo prese l’attuale aspetto neoclassico, dovuto all’architetto Giovan Battista Marconi.Le bombe della seconda guerra mondiale portarono fortunatamente alla luce le caratteristiche tardo gotiche della cappella di San Gottardo, edificata tra il 1459 e il 1466. Da notare l’affresco cinquecentesco attribuito a Lorenzo Costa il Vecchio, “Il Redentore e i profeti”.
Piazza San Leonardo
Visite: sab. e dom.  ore 14.30-17.30

GALLERIA STORICA DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO
Autoveicoli, scale, anfibi e molto altro: i mezzi dei pompieri dal 1800 a oggi
La Galleria ha sede a palazzo Ducale. La realizzazione di questo eccezionale e inatteso museo non fu semplice, si deve alla passione di NicolaColangelo che ha raccolto reperti e materiali che raccontano la storia dei mezzi della mobilità dei Vigili del Fuoco, dagli inizi dell’attività del Corpo ai giorni nostri. In un vero cortocircuito temporale visto che la galleria ha sede negli edifici che un tempo erano ambienti di servizio (stalle e scuderie ducali) e alloggiavano anche uno dei teatri di corte. Per formare la collezione, si dovette non solo acquisire mezzi e materiali di diverse epoche dalle caserme di tutta Italia, ma anche restaurarli e ordinarli. Autoveicoli, scale, anfibi, elicotteri, divise, manifesti, modellini dalla metà del 1800 al 1900.
Largo Vigili del fuoco, 1
Visite: sab.14.30- 17.30 (e) dom. ore 10-12.15/14.30-17.30

POLIMI@MANTOVA
L’ex convento trasformato in Politecnico conosciuto solo da professori e studenti
La sede del Politecnico di Milano – polo di Mantova nacque dall’unione di due antichi edifici, il convento delle Convertite di Santa Maddalena e l’orfanotrofio (detto Ospedale della Misericordia). Sarà così possibile entrare e visitare ambienti noti finora a professori e studenti. Il convento di santa Maria Maddalena voluto nel 1540 dal cardinale Ercole Gonzaga, concepito come rifugio per ragazze “oggetto di scandalo”, occupò l’ala sud del Pio luogo della Misericordia. All’interno si trovano affreschi quattrocenteschi di scuola mantegnesca e un dipinto murale, probabilmente commissionato nel ‘500 da Tebaldo Ippoliti (Maestro di Stalla del duca Federico II Gonzaga),che rappresenta uno degli ultimi esempi dello stile mantegnesco prima dell’arrivo di Giulio Romano a Mantova nel 1524.
Piazza Carlo D’Arco, 3
Visite: sab. 10.12.30; 15 -17, (e) dom. 29 ottobre ore 10 – 12.30; 15 -17

PALAZZO DUCALE
La Scala Santa da salire in ginocchio che riproduce san Giovanni in Laterano
Nel nucleo più antico del Palazzo Ducale si trova la riproduzione in miniatura della Scala Santa di San Giovanni Laterano a Roma, luogo ritenuto per anni l’appartamento destinato ai nani della Corte Gonzaga. Fu il duca Ferdinando Gonzaga – secondogenito di Vincenzo I ed Eleonora de’Medici, destinato alla carriera ecclesiastica ma, dopo la morte del fratello, costretto ad assumere il titolo di duca,a volere l’imitazione mantovana affidata ad Anton Maria Viani che realizzò un modello architettonico attinente a quello del Laterano: tre scale parallele che portano all’ottagonale Sancta Sanctorum. Chi entrava in questi ambienti privati lo faceva spesso in ginocchio e così quello che si pensava fosse l’appartamento dei nani, è invece un luogo di personale e intima devozione.
Piazza Sordello
Visite: sab. 28 e dom. 29 ottobre 10/12,30 – 14,30/17

SPAZIO TEA. LE OFFICINE DEL GAS
Le Officine volute dagli Asburgo per l’illuminazione della città
Lo spazio all’incontro tra vicolo Stretto e vicolo Barche, dove la città si collega a via Fondamenta attraverso una breve ripida rampa, registra il nome di piazza Gasometro già in una mappa di Mantova del 1865. Due anni prima, l’amministrazione austriaca aveva scelto quest’angolo al margine del centro urbano per dotare la città di un moderno impianto del gas necessario ad alimentare la nuova illuminazione pubblica: nascevano le “Officine del Gaz”, oggi Azienda TEA. Sarà possibile visitare le strutture architettoniche dell’impianto ancora esistenti che rappresentano una bella testimonianza di archeologia industriale cittadina. La visita si chiuderà con l’affaccio sull’antico Porto Catena, il cuore commerciale della città dal Medioevo, da cui giungevano i rifornimenti via fiume.
Piazza Gasometro
Visite: dom. 29 ott. ore 10/12,30;  14,30/17,30

TEATRO SCIENTIFICO
La luce naturale per gli esperimenti: una prospettiva inedita del Teatro
Il teatro Scientifico di Mantova, capolavoro assoluto – e unico per perfezione acustica – dell’ architettura tardo barocca, nasce da un ambizioso progetto di rinnovamento concepito nel 1767 dall’Accademia dei Timidi. Gli accademici si rivolsero ad Antonio Galli Bibiena che realizzò per loro un teatro a quattro ordini sovrapposti di palchetti attorno alla platea conclusa da una galleria percorribile. La sala era utilizzata sia per concerti, che per adunanze scientifiche estese alla città durante le quali venivano aperti i tendaggi che coprivano gli ampi finestroni dietro la balconata. Sarà proprio questa l’esperienza inedita che si otterrà durante il festival, offrendo una percezione molto diversa da quella consueta. Si arriverà alla balconata in cui sedevano gli accademici per seguire gli esperimenti.
Via Accademia, 47
Visite: sab. 28 ott. ore 10/12,30; 14,30/15,30
dom 29 ott. ore 10/14,30 continuato

ESPERIENZE
La vista sulla città da uno straordinario belvedere privato
Mantova è una città che si allarga sul territorio, ma quando il verticale diventa orizzontale, la prospettiva cambia radicalmente: le torri, il lago e i tetti della città saranno visibili da una straordinaria altana, un belvedere sopraelevato che però vive nel cuore antico di Mantova. Si potrà gettare uno sguardo emozionante sulla città salendo fin su una silenziosa terrazza privata, e ancora più su, su un’altana oltre il tetto, da dove sarà possibile abbracciare un meraviglioso panorama e lasciarsi incantare dalla sua magia ascoltando il millenario racconto suggerito dagli antichi edifici. Una casa che è tra i punti più alti della città, una prospettiva del tutto inedita e solitamente chiusa al pubblico visto che si tratta di un ambiente privato.
Via don Enrico Tazzoli 13
sabato 28 e domenica 29 ottobre ore ore 16, 16,30, 17, 17,30 | Contributo 6 euro

Martiri del Risorgimento: le lettere di Carlo Poma nel Confortatorio
L’Accademia teatrale “Francesco Campogalliani” legge alcune delle più intense lettere scritte alla famiglia e agli amici dal medico mantovano Carlo Poma, congiurato mazziniano condannato a morte dal governo austriaco nel 1852: Poma fu uno dei Martiri di Belfiore, il gruppo di patrioti italiani condannati a morte per impiccagione a Mantova tra il 1852 e il 1855 in pieno Risorgimento, per ordine del governatore generale del Lombardo Veneto, il feldmaresciallo Radetzky. Si potrà entrare nel “confortatorio” dove avvennero i colloqui dei condannati a morte con il sacerdote Luigi Martini (che li narrò in una serie di scritti). Le lettere di Carlo Poma sono documenti commoventi che ci riportano al clima politico della città nel Risorgimento.
Via Giuseppe Mazzini, 42
domenica 29 ottobre ore 18 | Contributo 6 euro

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