Consumo di suolo, Pileri (Politecnico) “In Italia +10% in un anno, Lombardia in testa”

SAN GIACOMO DELLE SEGNATE – 11 novembre, San Martino, Festa del Ringraziamento giornate importanti per il mondo agricolo che si ferma e fa il bilancio dell’annata agraria appena conclusa.
Come da tradizione, a San Giacomo delle Segnate il venerdì c’è convegno, e la domenica il pranzo del ringraziamento.
E’ così che ieri sera, nel Teatro Parrocchiale si è parlato di consumo di suolo, di terra e di acqua, protagonista il professor Paolo Pileri, ordinario di tecnica e pianificazione urbanistica del dipartimento di architettura e studi urbani del politecnico di Milano che si definisce un ingegnere per la difesa del suolo. A moderare l’incontro Barbara Dentis, giornalista di Mantovauno.
A precedere la relazione del professore sono stati il padrone di casa, il parroco don Matteo, il sindaco Giuseppe Brandani, Marco Pirovano del servizio pastorale e sociale del lavoro, il direttore di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini, il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi e il deputato alla Camera, Carlo Maccari.

“Il 71% del pianeta è fatto di acqua, ma solo il 10% è utilizzabile – ha esordito il prof. Pileri – dobbiamo smettere di cementificare e di occupare i terreni, vedi per esempio il fotovoltaico a terra, sono già 7.700 gli impianti approvati, siamo arrivati tardi, bisogna prevenire queste cose prima che accadano”.

Il prof Pileri ha esposto i dati delle ultime ricerche sul consumo di suolo, che sono state presentate ai primi di ottobre a Genova, durante l’assemblea Anci. ” Il consumo di suolo in un anno in Italia è aumentato del 10.2% passando da 6.400 ettari ad oltre 7mila. La Lombardia detiene il primato con 908 ettari/anno, subito dopo il Veneto con 730 ettari/anno, la Puglia con un +44% rispetto allo scorso anno raggiunge i 708 ettari/anno e l’Emilia Romagna con 630ettari/anno, dei quali però l’80% e in aree alluvionabili – spiega Pileri – la stessa Toscana, protagonista in questi giorni di una tragica alluvione, con 238 ettari/anno è bassa, ma 1/4 di questi sono in aree soggette ad alluvione”.

Pileri ha poi fatto un appello alle associazioni di categoria :”Fatevi sentire di più, bisogna bloccare certi meccanismi, non è più possibile andare avanti su questa strada”.

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