Mantova, Vigili del fuoco sotto organico, mancano 20 unità operative

MANTOVA – Il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Mantova, tra la sede di viale Risorgimento e i distaccamenti di Castiglione delle Stiviere, Suzzara e Viadana, dovrebbe prevedere una pianta organica di circa 290300 unità. Per ogni turno ad oggi mancano una ventina di unità operative tra le quattro sedi.
E’ quanto spiegano le segreterie provinciale di Cgil VV.F – Fns Cisl VV.F e Uilpa VVF che hanno stilato un documento unitario, per far presente ancora una volta la pesante carenza organico, inviato al Direttore Regionale Vigili del Fuoco della Lombardia ed al Comandante Provinciale del Vigili del Fuoco di Mantova.

“Nel corso del 2023, sono stati oltre 1 milione gli interventi effettuati sull’intero territorio nazionale dal personale operativo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. Oltre 120.000 quelli svolti in Lombardia e poco meno di 5.000 sul territorio mantovano. “Circa 700 sono le carenze sul territorio lombardo del personale operativo di varia qualifica e poco meno di 20 le unità operative del personale di Mantova, alle quali vanno sommate le carenze del personale assegnato a Mantova ma trasferito presso altri Comandi a seguito del riconoscimento di benefici di legge, e del personale che non può essere impiegato pienamente nei ruoli operativi. Tali carenze unitamente a scelte assolutamente discutibili del locale Dirigente, hanno inciso fortemente sul mantenimento della piena operatività delle Sedi del Comandosi legge nel documento.

Problematiche che in più riprese hanno comportato gravi difficoltà al territorio mantovano: “In diverse occasioni – la sede distaccata di Viadana, si è trovata sotto organico senza dimenticare la chiusura ovvero la totale impossibilità di garantire soccorso alla popolazione, avvenuta nel mese di agosto. Non va altresì sottaciuta la riduzione delle squadre operative della Sede Centrale del Comando Provinciale. Tutto questo nonostante le OO.SS di questo Comando, avessero concordato nell’anno 2018, con i precedenti dirigenti locali, la necessità di garantire sempre, viste anche le importanti distanze tra Sedi e con l’obiettivo unico di garantire sempre una celere risposta alle esigenze della popolazione, nonché la sicurezza degli operatori, la piena operatività. Ovvero le sedi distaccate con non meno di 5 unità operative al fine di garantire l’espletamento della totalità delle richieste di intervento e la sede centrale con non meno di 12 unità per garantire anche i mezzi di supporto in tutta la provincia. Quanto sopra, si sarebbe potuto garantire, una volta terminate le risorse per il richiamo in straordinario del personale provenienti dal Dipartimento centrale, non solo cancellando le ferie al personale o modificando i salti programmati dello stesso, ma applicando l’art 79 del DPR n°64 del 2012 ‘Regolamento di Servizio’ garantendo in questo modo, il rispetto dell’accordo del 2018. Accordo che probabilmente per l’attuale Dirigente non ha valore, sminuendo in questo modo anche il ruolo sindacale”

Una situazione non più accettabile per le organizzazione sindacali che promettono che in futuro utilizzeranno “ogni iniziativa di protesta volta a garantire la piena sicurezza ai cittadini e quella degli operatori ove dovessero nuovamente verificarsi situazioni come quelle del 2023″ conclude la nota.

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