Fase 2: protocollo tra sindacati e governo per tutelare la salute e i diritti dei lavoratori

Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po
Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po

MANTOVA – Dal 4 maggio il governo ha annunciato la fine del lockdown per molte aziende, manifattura, costruzioni nonché di alcuni servizi e di qualche attività commerciale collegata alle imprese che riapriranno.  La Cisl Asse del Po,  a tal riguardo,  assicura che il ritorno al lavoro di queste realtà avverrà con un rinnovato e rafforzato reticolo di tutele e protezioni. Concetto ribadito  dallo stesso segretario Dino Perboni che spiega anche  i punti focali del nuovo protocollo siglato fra imprese e sindacati sulle integrazioni al Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid.

L’accordo
“L’accordo, dopo un negoziato molto lungo e complesso con le associazioni datoriali, ha trovato una sintesi, che riassume le indicazioni dell’ Inail e del comitato Tecnico Scientifico ed al tempo stesso rafforza ed amplia i contenuti del Protocollo del 14 marzo per le misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro . si legge nel documento – . Il Protocollo del 24 aprile dà ulteriore forza alla su applicazione, in quanto la mancata attuazione del Protocollo, o la verifica di non conformità da parte degli organismi preposti, determina la sospensione dell’attività produttiva fino al ripristino delle condizioni di piena sicurezza. Pertanto, si è sancito lo stop alle aziende che non assicurano il rispetto delle regole per la sicurezza e tutela della salute sul posto di lavoro. Inoltre, è resta definitiva la possibilità, per i lavoratori delle aree più colpite dal Coronavirus di misure aggiuntive specifiche, a partire dal tampone, per le quali il datore di lavoro fornirà la massima collaborazione. Infine, viene rafforzato il ruolo dei Comitati aziendali, nonché l’istituzione di specifici Comitati Territoriali per consentire l’applicazione del Protocollo anche nelle PMI dove non è presente una rappresentanza sindacale. Come sindacati siamo soddisfatti di aver realizzato una maggiore ”cogenza” dell’accordo – scrive Perboni -. Altro aspetto importante è l’impegno del governo ad inserire il Protocollo in appendice in un prossimo Dpcm, cosa che darebbe all’intesa una esigibilità più forte nei confronti delle aziende».
Trasporto smart working
“Nel protocollo sono riscritti anche alcuni passaggi relativi al trasporto e allo smart working – viene spiegato dal sindacalista -. Nel capitolo dedicato alla mobilità infatti è prevista la possibilità all’incentivo a forme di trasporto sul luogo di lavoro da parte delle aziende. Quanto allo smart working, resta tra le possibilità da percorrere: semplificata e riscritta la previsione che l’azienda possa dover rafforzare le misure di supporto per la prevenzione dei rischi connessi a questa tipologia di lavoro, fornendo assistenza nell’uso di apparecchiature e software nonché dagli strumenti di videoconferenza. L’inserimento di azioni, quali le intese territoriali che noi avevamo già richiesto alle associazioni datoriale mantovane, nel mese di marzo, e che auspichiamo si realizzi insieme all’ATS Valdapana, e procedure molto innovative necessarie al miglioramento degli interventi finalizzati a garantire regole e condizioni stabili per la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, permetterà di fronteggiata la fase 2 in una situazione di rinnovato impegno di tutte le parti».