Suzzara, demografia in controtendenza rispetto all’Oltrepò: abitanti +3,22% in 15 anni

SUZZARA – Sono state presentate recentemente al Centro Culturale Piazzalunga le conclusioni della ricerca realizzata dal Comune di Suzzara nell’ambito delle iniziative per il Centenario di Suzzara Città. Lo studio ha messo in evidenza come i cambiamenti del tessuto sociale abbiano analogamente generato cambiamenti anche nella vita della comunità. Lo studio nella sua completezza sarà disponibile nelle prossime settimane con i dati demografici degli ultimi aggiornamenti Istat intervenuti a fine marzo.

L’incontro – che è stato aperto dai saluti istituzionali del Sindaco Ivan Ongari – è stata presentato da Alberto Grandi, docente di Storia dell’integrazione e dell’economia europee dell’Università di Parma, che ha incentrato il suo intervento sul concetto di capitale sociale, inteso come patrimonio di relazioni di una comunità. I dati sulla composizione della forza lavoro e in generale sul funzionamento del mercato del lavoro, mostrano chiaramente la struttura di un distretto industriale per il territorio di Suzzara. L’analisi delle variabili demografiche, incrociate a quelle più specificamente economiche, identifica il ruolo del capitale sociale all’interno del sistema e dimostra come la struttura produttiva di Suzzara sia mutata negli ultimi anni, ma al tempo stesso di come la comunità sia stata in grado di resistere e di adattarsi ai cambiamenti tecnologici, economici e sociali; e di come sia necessario continuare a investire energie e ideare strategie per continuare a innovare il capitale sociale della comunità. Un elemento importante è l’analisi sulla struttura dell’immigrazione, che fa emergere una realtà in cui la vera distinzione non è più tra italiani e immigrati, ma tra immigrati in via di integrazione e gli immigrati di recente arrivo in Italia.

Sono seguiti i contributi accademici di Matteo Manfredini, docente di Demografia all’Università di Parma e di Luca Odini, docente di Storia della pedagogia dell’Università di Urbino.

Il professor Manfredini ha portato all’attenzione della sala l’analisi della demografia suzzarese degli ultimi 15 anni in rapporto in particolare a quella dell’Oltrepò, che ha numeri in grave crisi, e a quella lombarda, che riporta medie e statistiche peggiori rispetto al suzzarese. La popolazione suzzarese negli ultimi anni ha vissuto due momenti di difficoltà, in concomitanza del terremoto del 2012 e del covid nel 2020, ma riprendendosi con dati positivi in brevissimo tempo. Interessante infatti notare come, a fronte di un calo dei residenti dell’8,32% nell’Oltrepò mantovano tra il 2011 e il 2024 e di un calo sull’intera provincia di Mantova dello 0,67, Suzzara sia un territorio che vede invece un incremento del 3,22%, una percentuale anche più alta del dato regionale di per sé positivo al 2,82%. Altro dato molto indicativo è il “peso demografico” di Suzzara, ossia la percentuale di popolazione che Suzzara rappresenta all’interno di un contesto geografico determinato. La percentuale sull’Oltrepò è passata in particolare dal 21,4% del 2001 al 25,4% del 2024.

A differenza di quanto si può pensare, l’immigrazione da paesi esteri negli ultimi anni non è stata prevaricante, piuttosto i numeri della popolazione sono stati influenzati dalla mobilità di persone già presenti in Italia (sia di origine straniera sia italiane), a dimostrazione anche della maggior stabilità rispetto al passato della popolazione di origine straniera, che ha fissato in modo permanente la propria residenza e vita nel territorio suzzarese. Interessanti anche le riflessioni sul concetto di popolazione “insistente” su Suzzara: grazie a lavoro, scuole, servizi, commercio su Suzzara insistono, fanno riferimento, i cittadini dei comuni limitrofi, anche quelli oltre il vicinissimo confine dell’Emilia-Romagna.

Il professor Odini ha incentrato il suo intervento sul concetto di inclusione in ambito scolastico, declinato non solo per studenti di provenienza geografica differente, ma secondo le caratteristiche specifiche di ciascun studente.

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