Quasi 300 famiglie di profughi ucraini accolte e aiutate dalla diocesi di Mantova

MANTOVA – Una storia di collaborazione e di amicizia che prosegue da 25 anni. E’ quella tra la diocesi di Mantova è la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina di Leopoli iniziata nel 1999, quando è stato accolto l’invito ad ospitare gli studenti dell’Università Cattolica Ucraina di Leopoli nei mesi estivi al fine di apprendere la lingua italiana, specializzarsi alle facoltà romane per poi tornare al proprio paese in grado di sostenere lo sviluppo culturale che era stato necessario riavviare dopo il lungo regime sovietico. Dal 2020 inoltre si è aggiunto un corso di lingua italiana online che si ripete ogni anno nei mesi da gennaio ad aprile.
Un rapporto di solidarietà culturale arrivato dunque al venticinquesimo anno, che ha coinvolto circa 500 studenti, e ha visto un notevole sviluppo, sopravvivendo alla pandemia e alla guerra, senza mai stancarsi.
E’ quanto spiegato stamani durante un incontro a Palazzo vescovile a cui hanno preso parte il vescovo di Mantova Marco Busca, il direttore della Caritas diocesana Matteo Amati, l’economo della diocesi Nicola Grassi, il segretario della Fondazione Comunità Mantovana Franco Amadei, il coordinatore diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso don Samuele Bignotti e Cristina e Danylo, due giovani ucraini che

I due giovani coristi ucraini

fanno parte del coro dell’Università Cattolica Ucraina di Leopoli, composto da 16 studenti, in tour nel territorio mantovano proprio in questi giorni. Un fitto programma li vede esibirsi in concerti di alto livello canoro in chiese parrocchiali e basiliche come quella di Santa Barbara (domenica 14 alle ore 18) al Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova. Molti spazi sono dedicati anche all’incontro con i giovani delle scuole superiori, in oratori e centri culturali.

E’ stata questa l’occasione per spiegare come questi rapporti abbiano facilitato nel 2022 l‘accordo tra Caritas di Mantova e Caritas di Leopoli per aprire un canale di aiuti umanitari verso un villaggio particolarmente povero non lontano da Leopoli, chiamato Hlynyana (il ricavato dei concerti del coro sarà devoluto proprio alla Caritas parrocchiale di Hlynyana)

Famiglie accolte nella rete attivata dalla Diocesi

La Chiesa mantovana, attraverso la Caritas diocesana, ha sostenuto un progetto di accoglienza per le famiglie ucraine che non erano autonome nella ricerca di un’abitazione. Sono stati così accolti 69 nuclei per un totale di 235 persone (con una media di 3,41 persone per nucleo), delle quali 116 minorenni; 4 sono le persone accolte con situazioni di disabilità.

L’accoglienza ha mobilitato una rete di solidarietà che ha consentito di accompagnare ed orientare le famiglie verso i servizi sanitari, la Questura e gli uffici delle forze dell’ordine nell’accesso alle procedure di regolarizzazione del soggiorno, l’organizzazione di servizi educativi per minori, l’accesso a corsi di italiano per l’apprendimento della lingua, l’orientamento ai servizi scolastici, la cura di fragilità o di malattia pregresse, l’accompagnamento delle donne in gravidanza e nella fase dei primi mesi di vita. Le accoglienze sono state effettuate prevalentemente in appartamenti autonomi, infatti sono stati solo 5 i nuclei ospitati in convivenza con famiglie mantovane che hanno condiviso parte della propria abitazione. In questo ampio e diffuso progetto di accoglienza sono stati coinvolti il seminario diocesano, 35 privati cittadini e 12 comunità parrocchiali: Cerlongo, Malcantone, Soave, Barbassolo, Cadè, Bancole, Marcaria, Campitello, San Siro, Sailetto, Cereta e Guidizzolo. Alcune famiglie hanno intrapreso percorsi di integrazione e di stabilizzazione nelle nostre comunità mediante percorsi di inserimento lavorativo che hanno consentito nel tempo anche forme di autonomizzazione economica.

Diversa invece la situazione dei famigliari arrivati nelle prime fasi dell’emergenza che sono tornati in patria, perché dimoranti in zone lontane da quelle teatro di combattimento e sollecitati dalla necessità di mantenere il posto di lavoro o di svolgere gli esami scolastici per quegli studenti che potevano evitare di perdere l’anno scolastico. Ad oggi rimangono in percorsi di accoglienza solamente due famiglie.

Il sostegno dei Centri di Ascolto

Gli interventi della chiesa mantovana in favore delle famiglie ucraine si sono ampliati anche grazie all’attività ordinaria della rete dei Centri di Ascolto diocesani che, durante il periodo di maggior afflusso di profughi, hanno sostenuto 293 nuclei famigliari grazie a servizi di ascolto e orientamento, distribuzione di alimenti o indumenti e aiuti di carattere economico. Le famiglie erano prevalentemente composte da un adulto (generalmente una mamma o una nonna) e da due o più minori (non sempre figli della donna, anche se coinvolti in un legame di parentela collaterale o di affinità).

“Considerato che la composizione media dei nuclei è stata di 3,04 persone, possiamo stimare che siano state poco meno di 900 le persone raggiunte dall’aiuto della rete dei servizi ecclesiali. Incrociando questo dato con quelli divulgati dalla Prefettura, che indicano che nella nostra provincia sono stati circa 1.800 cittadini ucraini a fare richiesta di un permesso di soggiorno di protezione, emerge che un profugo su due è stato aiutato dalla rete dei servizi caritativi diocesani” è stato spiegato.

La raccolta fondi per sostenere i progetti di accoglienza: rendiconto al 31 marzo 2024

Contemporaneamente all’attività di accoglienza diffusa e alla distribuzione di aiuti, la Diocesi di Mantova ha intrapreso una raccolta fondi per sostenere l’accoglienza nel mantovano dei profughi e alcuni progetti che si sono sviluppati nella diocesi di Leopoli.

Nel complesso la raccolta fondi ha raggiunto i 344.125,16 € e si è costituita grazie a 1.015 donazioni, dell’importo medio di 339,04 €, ricevute da privati cittadini, parrocchie e associazioni. Di particolare rilievo è stata la partecipazione della Fondazione Comunità Mantovana che, dopo aver deliberato l’istituzione di uno specifico Fondo Pro Ucraina, è intervenuta con contributo complessivo di 35.000 € per sostenere progetti di accoglienza e integrazione per le famiglie profughe. La parte delle risorse che è stata destinata a progetti che si sono sviluppati in Ucraina è di 80.703,14 €, pari al 23,5% del totale. Ad aprile 2022 è stata inviata una prima tranche di aiuti economici alla diocesi di Leopoli, 27.380 €, utilizzati per far fronte ai primi bisogni emergenziali: l’organizzazione del supporto psicologico per adulti e bambini, la distribuzione di generi di prima necessità e l’accoglienza dei profughi interni provenienti dall’est del paese dove il conflitto è tuttora più intenso. Infine, la Caritas di Leopoli ha chiesto il sostegno al progetto di potenziamento di un centro pastorale in una zona particolarmente povera della diocesi, per il quale sono già stati impegnati altri 25.000 €.La parte rimanente delle risorse, 3.323,14 €, è stata impiegata per coprire i costi di invio di generi di prima necessità direttamente in Ucraina.

La quota del Fondo utilizzata per sostenere i profughi arrivati nel mantovano ammonta a 258.757,12 , pari al 75,2% sul totale di quanto raccolto. La quota più significativa, 141.357,27 €, è stata impiegata per sostenere l’accoglienza all’interno della rete Caritas attraverso dei contributi destinati ai proprietari degli immobili – seminario vescovile, parrocchie o privati cittadini – per la copertura delle spese delle utenze (quasi 114 mila euro) e alle famiglie profughe in caso di situazioni di indigenza.

Il sostegno ai nuclei ospitati, pari a 27.522,10 €, è stato concordato dalle stesse insieme agli operatori dei Centri di Ascolto. Come indicazione è stata individuata la cifra di 70 € al mese per persona, 30 € di buoni spesa e 40 € in contanti.

Superato il momento emergenziale dove sono stati reperiti e assegnati gli alloggi, si è evidenziala la necessità di sostenere dei progetti tesi all’integrazione sociale dei profughi e al supporto dei volontari coinvolti nell’ospitalità. Per questo ambito sono state utilizzati 50.763,07 €.La parte rimanente delle risorse sono state impiegate per il sostegno alimentare (46.979,76 €), per interventi di mediazione culturale (2.336,95 €), le utenze dello sportello aperto in collaborazione con la Questura (4664,90 €), la registrazione dei contratti di comodato (2.800 €) e per la formazione di volontari e degli operatori (1.639,06 €). Ad oggi il fondo è stato completamente utilizzato.

 

TIPOLOGIA SPESA IMPORTO % SUL TOTALE DEL FONDO
Progetti in Ucraina – Diocesi di Leopoli 80.703,14 € 23,5%
Prima emergenza 27.380,00 €
Colletta nazionale Cei 25.000,00 €
Centro Pastorale Parrocchia di Hlynyany (Leopoli) 25.000,00 €
Invio generi di prima necessità 3.323,14 €
Sostegno famiglie profughe 258.757,12 € 75,2%
Contributi a realtà ospitanti per copertura spese utenze 113.835,17 €
Contributi diretti a famiglie profughe 27.522,10 €
Progetti di integrazione sociale 42.760,00 €
Mediazione interculturale 2.336,95 €
Avviamento al lavoro e spese scolastiche 8.003,07 €
Interventi per adeguamento e manutenzione strutture 7.881,01 €
Formazione volontari e operatori 1.639,06 €
Registrazione contratti comodato 2.800,00 €
Farmaci 5.000,00 €
Alimentari 46.979,76 €
Sportello accoglienza – Questura di Mantova 4.664,90 € 1,4%
TOTALE UTILIZZATO 344.125,16 €  
DONAZIONI 344.125,16 €  
RISORSE ANCORA A DISPOSIZIONE 0,00 €  
Utilizzo risorse per fronteggiare l’emergenza umanitaria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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