1° maggio al monumento alla Prima Lega Contadina: “difendere i diritti dei lavoratori conquistati con tante battaglie”

SAN ROCCO (QUISTELLO) Il monumento alla Prima Lega Contadina a San Rocco di Quistello compie 50 anni. Era il 1° maggio 1974 quando venne inaugurato a memoria della prima esperienza di braccianti che nel 1890 si misero insieme e si organizzarono per tentare di migliorare le loro condizioni di lavoro e di vita. E oggi, in occasione del tradizionale corteo del 1° maggio conclusosi come sempre con la cerimonia davanti al monumento nella piccola frazione quistellese, ne è stata ripercorsa la storia ma anche l’attualità del suo messaggio. Lo ha fatto il sindaco di Quistello Gloriana Dall’Oglio evidenziando come i temi che lo ispirarono quali “la carenza salariale e la sicurezza dei lavoratori siano ancora oggi purtroppo quando mai attuali”.
Insieme alla prima cittadina c’era anche il vicesindaco Massimo Marchini e tanti cittadini che hanno voluto essere presenti a questo appuntamento da sempre molto sentito.
E’ stato poi il presidente dell’Associazione “San Rocco per San Rocco” Giovanni Comelli a sottolineare l’importanza del monumento “quale prezioso testimone della vita della frazione e della sua gente”.

E’ l’Europa invece il tema al centro dell’intervento del segretario generale della Cisl Asse del Po Dino Perboni, che a San Rocco, ha parlato anche a nome di Cgil e Uil.
Perboni ha ripercorso alcune delle tappe principali della storia e del pensiero europeo, da Mazzini al manifesto di Ventotene, dal crollo del muro di Berlino e dal processo di unificazione continentale dell’Europa, ai giorni nostri con le minacce provenienti dall’irruzione dei nazional-populismi nel continente fino alle tensioni geopolitiche causate dalla guerre in Ucraina e in Medio Oriente. “Come parti sociali, come movimento sindacale, crediamo che sia cruciale, per affrontare le sfide e progettare un futuro di sviluppo e benessere, che il progetto Unione Europea sia rilanciato in modo nitido e forte. L’Europa deve proseguire il suo processo di integrazione, deve andare avanti, completare l’Unione economica, accelerare la convergenza sui diritti e le tutele sociali, rafforzare la prospettiva dell’Unione politica” ha dichiarato Perboni che ha ribadito la necessità di un “piano industriale europeo come ben delineato da Mario Draghi “, “il completamento del mercato unico” e “una politica estera europea”. E anche in tema di lavoro il segretario Cisl è convinto serva un’azione più incisiva dell’Europa: “Occorre difendere i diritti dei lavoratori contrastando il dumping sulle condizioni di lavoro mediante l’armonizzazione europea dei diritti e delle tutele, nonchè dei trattamenti salariali. Va eliminato il concetto del massimo ribasso in tutti gli appalti europei e nei singoli Paesi e vanno adottate politiche europee e nazionali più stringenti a difesa della salute e sicurezza”.

Entra invece nel merito proprio dei lavoratori del settore agricolo a cui è ispirato il monumento l’assessore regionale al’agricoltura Alessandro Beduschi che sottolinea come “l’agricoltore sia il cultore del nostro territorio e come sia necessario dare un futuro e una prospettiva alle future generazioni di agricoltori. Proprio per questo il tema del reddito e la rivendicazione dei diritti devono stare al primo punto della nostra agenda politica”. Beduschi evidenzia anche come sia necessario far capire ai giovani le grandi potenzialità del settore agricolo e di quanta soddisfazione questo possa dare a chi ci lavora, quindi ricorda come Regione Lombardia sta investendo mezzo miliardo di euro per modernizzare il comparto.

A San Rocco è intervenuto poi anche il consigliere regionale Marco Carra che ha evidenziato come il monumento sia il simbolo delle “tante battaglie che sono state fatte per conquistare quei diritti che oggi devono essere assolutamente difesi”. Anche lui torna sul valore dell’agricoltura come “tutela del territorio” e ribadisce la necessità di costruire “un’Europa sociale perchè ci sono temi come quelli dei salari o della sicurezza sul lavoro sui quali bisogna ragionare insieme, al di là delle appartenenze politiche”

Comelli, Marchini, Beduschi, Dall’Oglio, Carra e Perboni

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